A Jacopo Sala, il giovanissimo centrocampista dell’Amburgo, la vita è cambiata definitivamente il 4 febbraio del 2012, in occasione della sfida contro il Bayern Monaco. Siamo infatti al minuto numero 22, il calciatore italiano è alla sua seconda partita da titolare, la terza in totale in Bundesliga, quando Guerrero lancia la palla verso di lui, Jacopo si coordina, calcia benissimo al volo di destro e la palla si insacca in rete: “Il mio primo gol è stato come sempre me l’ero immaginato fin da piccolino – racconta lo stesso Sala in esclusiva a Calciomercato.com -. Un bel gol, non facile, contro una grande squadra, contro un gran portiere, meglio non poteva andare, davvero. E quando ho esultato subito dopo è stata davvero un’esplosione di gioia, anche perché venivo da sei mesi in cui non avevo potuto giocare a causa degli infortuni, e quando ho visto la palla entrare mi è uscito tutto quello che nei vari mesi avevo covato dentro di me. E poi è arrivato il difficile. Dal nulla infatti hanno iniziato a cercarmi tutti, e io devo ringraziare i miei compagni che mi sono stati vicini, che mi hanno lasciato vivere con entusiasmo quel momento ma sempre facendomi rimanere con i piedi per terra. Questo infatti non deve essere un punto d’arrivo ma di partenza”.
E sembra già che Jacopo di strada ne abbia fatta e parecchia da quando a 15 anni lasciò l’Atalanta per firmare col Chelsea: “Un’esperienza di vita a cui non si poteva dire di no – prosegue Sala -. Il Chelsea è una delle squadre più forti del mondo, nulla contro l’Atalanta ma davvero sarebbe stato impossibile dire di no agli inglesi. A Londra infatti ho vissuto 4 anni stupendi e ho imparato tantissimo sia dal punto di vista umano che da quello professionale”.
Sala infatti, pur non esordendo mai con la prima squadra, collezionò 10 panchine con i Blues, e racconta con entusiasmo la sua esperienza inglese: “Già solo allenarsi con grandi campioni come Drogba ti fa crescere, davvero, ogni giorno ti impegni al massimo e cerchi di “rubar” loro qualcosa, carpirne i segreti. Ognuno di loro realmente mi aiutava e mi dava consigli per crescere, e io cercavo soprattutto di prendere esempio da Lampard, che oltre ad essere una persona eccezionale, è anche un centrocampista completo”.
Eccezionale come il suo ex allenatore al Chelsea, Carlo Ancelotti: “Un grandissimo mister, che mi ha portato in panchina e che mi ha sempre detto di lavorare tantissimo perché ne sarei stato ripagato. Ebbene devo ringraziarlo perché aveva ragione”.
Eccezionale come Borini, suo compagno di squadra nei Blues, e grande amico dello stesso Jacopo: “Con Fabio abbiamo passato davvero 4 anni fantastici insieme, sono molto contento che lui stia facendo così bene a Roma. E’ un grande amico e con lui ho passato momenti indimenticabili anche fuori dal campo. Ricordo ad esempio le partite di biliardo dove vinceva quasi sempre lui, e quelle alla playstation dove invece avveniva l’esatto opposto, non ne vinceva una…”.
Nonostante viva da tempo all’estero Sala prende come riferimento calcistico due giocatori italiani e un mister di un campionato dove non ha mai giocato, la Liga: “Il mio idolo è Del Piero. Da piccolo ero tifoso della Juve, Alex era la stella dei bianconeri, e secondo me lo è tuttora perché ogni volta che entra fa ancora la differenza. Un campione con cui vorrei giocare è Pirlo, gli dai la palla ed è come metterla in banca, di certo non la spreca. L’allenatore invece da cui vorrei essere allenato è Josè Mourinho. Non c’è un giocatore del Chelsea che non ne parli strabene, che non sia affezionato a lui, e che non sottolinei come lo Special One gli abbia insegnato e dato qualcosa di più degli altri”.
Il centrocampista classe ’91 chiude l’intervista pensando al Bel Paese:”Io all’Amburgo sto benissimo, davvero. Ma è ovvio che prima o poi vorrei giocare in Serie A. Quando vivi all’estero senti la mancanza della tua patria e quindi è chiaro che in un futuro vorrei tornare a giocare in Italia. La Juve? Bè, ovviamente sarebbe bello… E fra un ipotetico esordio in Champions League e quello con la Nazionale italiana non ho dubbi: scelgo il secondo. Rappresentare il proprio Paese è il massimo, non c’è nessuna maglia che mi piacerebbe indossare più di quella della nostra Nazionale”.
Jacopo Sala, un centrocampista giovane, tecnico, dinamico, emigrato per cercare fortuna, che ha quasi steso il Bayern Monaco e che ha comunque confessato come un giorno sarebbe felice di tornare nel Bel Paese. Bè, visti i molti bidoni stranieri arrivati nel nostro campionato in questi anni, cosa aspettiamo a riprenderci uno forte come lui???