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    Lite Vagnati-Juric: Cairo non può fare finta di niente, c’è in ballo il futuro del Toro. Chi ha diffuso il video

    Lite Vagnati-Juric: Cairo non può fare finta di niente, c’è in ballo il futuro del Toro. Chi ha diffuso il video

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Il video dello scazzo l’hanno visto tutti. Non servono giudici per capire chi comincia e chi non vorrebbe discutere, chi è più aggressivo e chi cerca di sgusciare via. Poi qualcuno dirà che Juric non doveva lamentarsi direttamente con Cairo, come da accusa di Vagnati. Ma sono dettagli. Oggi la domanda è un’altra. Il Torino, una delle società più gloriose d’Italia, una delle più amate anche oltre il proprio tifo, può andare avanti come se nulla fosse accaduto? Come se la verità fosse quella imbellettata e circolata in queste ore? Come può Cairo fingere che nulla sia successo? Come può tenersi un ds che mentre litiga con l'allenatore, lo insulta dimostrando al mondo che non lo rispetta? C’è forse chi pensa che quel “testa di c…” cui allude Vagnati non sia Cairo?

    Il video mostra chiaramente chi tra Vagnati e Juric ha perso la testa. E chi ha perso la testa non può guidare una struttura delicata e complessa come la parte tecnica di una squadra di calcio. Cairo avrebbe saputo del litigio anche senza il video, ora sa che tutti sanno e che siano passate più di 24 ore senza che una decisione sia stata presa non aiuta l’immagine del club. Ogni ora che passa è un’ora di troppo.

    A proposito del video: chi l’ha realizzato e chi l’ha messo in rete? L’hotel è grande, ma in maggioranza occupato dallo staff del Toro. In un dettaglio del video a un certo punto si nota come chi sta filmando, cerchi di nascondersi, tirandosi indietro, sul balcone. Quanto è malizioso pensare non a un turista ma a un componente dello stesso staff granata? Il Toro sa anche questo e sa anche perché eventualmente c’è chi ha voluto che tutti sapessimo. Questione di bande, brutta questione in una squadra.

    Fare il presidente del Toro non è mai stata una cosa semplice. L’ombra diretta della Juventus e la crisi della città, una tifoseria nostalgica e esigente, che quasi 40 anni fa arrivò a contestare un signore come Sergio Rossi, l’ultimo grande e rimpianto presidente granata. Poi è stato quasi tutto un susseguirsi di faccendieri e improvvisati, con alcuni che hanno anche sfiorato la galera e altri che invece l’hanno proprio conosciuta, fino al fallimento del 2005 e all’arrivo di Urbano Cairo, all’epoca già affermato imprenditore nella comunicazione, e da allora, un passo dopo l’altro e forse anche grazie alla popolarità che il calcio regala, diventato un vero numero 1 in Italia, presidente anche del gruppo editoriale dei 2 più diffusi quotidiani, la Gazzetta e il Corriere, che (forse non casualmente) hanno derubricato lo scontro da far west a semplice discussione, dando sulle loro pagine più spazio al raffazzonato tentativo di spiegazione di Vagnati che al fatto vero e proprio.

    Cairo ha dato al Torino stabilità economica e tecnica, dopo un iniziale up and down fra Serie A e Serie B, ma ha tolto ai suoi tifosi la voglia di sognare. Nei 10 campionati consecutivi disputati in Serie A, il miglior risultato sono stati 2 settimi posti, l’ultimo nel 2019, cui sono seguiti due deprimenti piazzamenti al 16esimo e 17esimo posto, prima del decimo della scorsa stagione, la prima con Juric e Vagnati alla guida tecnica. E andiamo a un anno fa: un mercato lento quasi quanto quello odierno, lo scatto a campionato cominciato o quasi, il mare di prestiti ora non rinnovati o riscattati e lì troviamo le radici dello scontro diventato pubblico.

    I tifosi contestano a Cairo non già la cessione di Bremer o non aver rinnovato il contratto a Belotti (che anzi nella vicenda di cuore granata ne ha messo molto poco) ma non averli ancora sostituiti. Loro e tutti gli altri che nel frattempo non ci sono più, rispetto a maggio. Colpa di Cairo che non ha dato il via libera, cioè il “grano”, a Vagnati? Colpa di Vagnati che non ha la forza e le conoscenze giuste che il ruolo impone? Colpa di Juric, come deve pensare Cairo, se, come sembrerebbe, Vagnati dice di doverlo difendere da “quella testa di c…”?

    Licenziare Vagnati e dare personalmente l’annuncio dei primi acquisti, sarebbe stato il modo migliore per andare oltre lo scazzo e oltre il video. Se un maestro della comunicazione come Cairo non l’ha fatto, significa che il Toro è davvero in un momento difficile della sua tribolatissima storia.
    @GianniVisnadi

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