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    Lippi: 'Juve, che calo! Milan, Montella è decisivo. Su Inter, Napoli e Roma...'

    Lippi: 'Juve, che calo! Milan, Montella è decisivo. Su Inter, Napoli e Roma...'

    Sono passati cinque giorni dalla Supercoppa vinta dal Milan contro la Juventus, ma l'eco del ko della squadra di Allegri a Doha continua a farsi sentire. Ne ha parlato l'ex allenatore bianconero e attuale commissario tecnico della Cina, Marcello Lippi, alla Gazzetta dello Sport: "Di solito la Juve non fallisce partite così. Può prendere un’imbarcata come col Genoa, ma sa gestire appuntamenti importanti. Invece ho visto un calo inaspettato e improvviso: una squadra spenta, stanca, che ha commesso errori e mai fatto pressing, lasciando che il Milan avesse il sopravvento. Succede. Non cambierà il resto della stagione, ma capisco la rabbia di Allegri: la Juve ha sbagliato atteggiamento, ma si riprenderà. Ci riesce sempre: anche perché nelle ultime giornate aveva dato segnali di crescita della manovra. Pensavano tutti avrebbe vinto la Juve, ma il Milan ha fatto quello che poteva e doveva. Ordine, sicurezza, gestione palla. Mi piace questa squadra e il gruppo forte di italiani che dà senso di appartenenza. Quel Suso che sembra un leader: lo cercano sempre, lui si tiene largo per ricevere palla e fare subito cose importanti. A me per la verità piace molto anche Niang e sono curioso di rivederlo in campo. Quanto conta Montella? È decisivo. Ha dato coordinate tattiche e sicurezza. Il Milan non butta mai via la palla, ha punti di riferimento precisi, caratteristiche ben definite. La ricostruzione è ripartita. Se poi dovessero dargli qualche giocatore di altissimo livello…".

    LE RIVALI DELLA JUVE - "I cinesi alla conquista di Inter e Milan? Tutti conoscono l’interista Suning, è una potenza, ma nessuno sapeva niente di quelli del Milan. Niente. Solo ora stanno venendo fuori alcuni nomi. La Juve col tridente come con Del Piero, Vialli e Ravanelli? Si può. Mi pare che Max ci stia pensando. Forse la condizione fisica non esaltante gliel’ha impedito a Doha, ma non è un’eresia tattica. Sono convinto che li proverà dal 1’ e che stia solo aspettando di averli tutti al massimo. Pjanic? Per me è il più avanzato dei centrocampisti, il suo ruolo è quello visto in Supercoppa. Rivali per il campionato? Roma e Napoli sono sullo stesso piano per giocarsi il ruolo di antagonista. Ma tutte le inseguitrici, chi più chi meno, hanno avuto da tempo qualche problemino. In particolare il Napoli. Sarri è stato sfortunato. Ha perso sul mercato il miglior centravanti del mondo e, dopo aver trovato in Milik uno che segnava allo stesso ritmo, s’è ritrovato di nuovo senza. Però è stato bravo a inventarsi questo attacco senza 9, senza punto di riferimento centrale, ma con Insigne, Mertens e Callejon che si muovono e fanno tagli con e senza palla, mettendo in difficoltà chiunque. Mertens è un grandissimo giocatore che vede la porta come un 9. In area mi ricorda Paolo Rossi per le giocate rapide, i triangoli stretti, lo sprint. Spalletti deve dare convinzione più forte ai suoi per trovare un rendimento all’altezza delle aspettative. Al momento c’è troppa differenza tra i risultati all’Olimpico e quelli fuori. Ha tutto, da Dzeko straordinario centravanti atipico che fa tutto e non aspetta il cross in area, a Salah, Perotti, El Shaarawy. E Nainggolan: grinta, ritmo, uno dei migliori centrocampisti al mondo".

    ATALANTA RIVELAZIONE - "L'Inter un enigma? Un po’, però mi sembra che Pioli abbia trovato la strada giusta. Mi piace, è quadrato, saggio, sta dando alla squadra quella concretezza che mancava. Era senza equilibrio prima, non sapeva gestire le partite, adesso stanno anche crescendo i giocatori che prima non avevano feeling con altri tecnici, soprattutto Banega e Brozovic. E poi c’è Icardi che sotto rete ha regolarità e qualità da top mondiale. Con la Lazio è stato bravo Inzaghi. Ha cominciato tra le difficoltà, Bielsa, Prandelli, ma poi ha pigiato sull’acceleratore del lavoro e ha ottenuto un rendimento alto, recuperando gente importante come Keita. La Lazio è bella da vedere. La cosa più bella dell'anno è senza dubbio l’Atalanta. Ma non intendo solo la classifica: è che gioca come una grande. Davvero. Aggressiva in tutte le zone, con inserimenti, verticalizzazioni, poco possesso palla ma tagli rapidi, tutti che vanno in gol, esterni che si allargano per ricevere. Le grandi d’Europa fanno così. Si vede la mano di Gasperini, uno che ha qualità di organizzatore di gioco come pochi. Ha avuto solo un’esperienza particolare con l’Inter, ma diciamo che, ehm, non è stato l’unico… Conte e Ancelotti in testa a Premier e Bundes? Non è un caso. D’accordo che il Bayern è fortissimo, ma da anni dico che Ancelotti è il miglior allenatore al mondo e si vede anche in Germania: dov’è la novità? Se ci sono decisioni importanti, come l’ultima con Alonso dentro e Muller fuori, lui le prende. Nel nuovo Chelsea, che con gli stessi giocatori l’anno scorso aveva disputato una stagione negativa, Conte ha dato convinzione, autostima, grinta. Ha cambiato la fase difensiva, passando a tre, e ha trasmesso tutto se stesso a suo modo: con entusiasmo, con qualità. Nessuno pensava ci riuscisse in così breve tempo. I giovani italiani? Mi sto entusiasmando per la generazione dei Caldara, dei Gagliardini, per il futuro del calcio italiano. Sono bravi, forti, e soprattutto giocano titolari: qualche anno fa erano tutti in panchina. E sono totalmente d’accordo con la politica di Ventura: era il momento di abituare i ragazzi, di farli ambientare con gli stage, di spiegare cosa vuole tatticamente, insomma di trovarli preparati quando arriverà il momento, senza pagare l’emozione come in passato. Questo lavoro e la qualità dei ragazzi mi fanno sognare per i prossimi 4/6anni".

    TRA NAZIONALE E CHAMPIONS - "La qualificazione per Russia 2018? Con la Spagna è sempre così e sappiamo di dover pagare dazio per lunghi tratti delle partite: loro hanno possesso palla, gestione, noi ci stanchiamo a seguirli. Però abbiamo anche quella mezzora in cui attacchiamo e rischiamo di vincere, come nell’ultima sfida. Succederà anche nel ritorno. Le sfide delle italiane in Champions? Posso dire che Zidane farà bene a preparare con attenzione questa sfida. Il Napoli sta giocando benissimo, forse il miglior calcio in Italia, e quando recupererà Koulibaly, che vale un attaccante, sarà al massimo. Questa squadra può creare tanti problemi al Real. Una Juve normale, non quella di Supercoppa, passa il turno. E sa perfettamente che non deve sottovalutare il Porto. Favorite Real, Barcellona e Bayern? Qualunque persona con senso logico farebbe quei nomi. Però aggiungerei Juve e City".

    SULLA CINA - "L'avventura con la Cina? Difficile perché siamo lontani dal 3° posto. Quando sono arrivato, ho preso i ragazzi e ho cercato di fargli capire una cosa: non è possibile che quegli stessi 7/8 cinesi che qualche anno fa hanno dominato l’Asia con il Guangzhou, con in più 3 stranieri, oggi non possano giocarsela alla pari in nazionale con altri 3 cinesi molto forti. Per questo sto cercando di dare loro un’organizzazione tattica e psicologica: sentono molto la responsabilità di rappresentare un paese così grande. Soprattutto in attacco. Giocavano con due punte, io ne schiero 3 e soprattutto voglio che facciano reparto: il primo pressing, movimento senza palla per disturbare i rivali. Al debutto non abbiamo vinto ma i dati sono stati entusiasmanti: 68% possesso, aggressione totale, 25 tiri in porta, 2 pali, una traversa. La gente dice di non aver mai visto una Cina così aggressiva. Se non ce la faremo per il Mondiale, almeno dovremo giocarcela alla pari in Coppa d’Asia. Stanno arrivando giocatori e allenatori come Villas Boas e Poyet. Ma credo che le squadre migliori siano quelle con i migliori cinesi. L'Italia vista dalla Cina? Meglio di come la vediamo noi. Siamo simpatici, ci ammirano moda, calcio, cinema. Trump? Non voglio giudicare un presidente eletto dal popolo, ma non mi è piaciuto ciò che è successo prima dell’elezione. Pensavo che l’America fosse un Paese più unito sui grandi temi, invece è spaccato".

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