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L'Inter vola con un Calhanoglu mai visto: è dietro solo a Bellingham, tutti i suoi record
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FIDUCIA - "Io giocatore totale? Sto cercando di dare sempre il massimo, ho fiducia in me stesso. Credevo di poter crescere, ma non pensavo di segnare così tanto. Quando giochi in un ruolo dietro non sei così vicino alla porta. Mi piace recuperare i palloni dietro e verticalizzare. È quello che sto cercando sempre di fare, anche in fase difensiva sono migliorato. Ma potevo segnarne tre, se il mister non mi avesse cambiato...". Parole di un uomo in missione, di un calciatore che mai aveva convinto come in questi mesi.
NUMERI - Nel 5-1 ai brianzoli ha alzato ancora di più l'asticella. Due gol per salire a quota 9 gol in A (sono 10, sommando tutte le competizioni e a cui aggiungere 3 assist in 20 gare), per mettersi alle spalle di Lautaro Martinez come secondo nella classifica marcatori di Serie A e per rompere un tabù: quella di Monza è infatti la sua prima doppietta (gol numero 40 e 41) in 222 presenze nel massimo campionato italiano. Un record che lo legava a Fabio Pecchia che resta suo malgrado il calciatore ad aver segnato il maggior numero di reti in Serie A (41) senza averne mai realizzato una. Il turco ha eguagliato il fatturato della stagione 2019/20 col Milan e punta agli 11 gol del 2017-18. Meglio ha fatto solo nel 2013-14 con la maglia del Bayer Leverkusen e con 13 gol totali. È il miglior centrocampista per apporto gol, numeri alla mano, della Serie A e in Europa è secondo solo a Bellingham: nei top 5 campionati europei, la gemma del Real Madrid è l'unico che ha realizzato più gol di lui (13). Numeri da vero attaccante, meglio delle stelle delle rivali, basti pensare a Leao, fermo a 3, o a Chiesa, a 5.
AL CENTRO - La storia del calcio è piena di giocatori che hanno giovato di un cambio di ruolo, di un arretramento in questo caso. Come successo con Pirlo, spostare il trequartista davanti alla difesa ne ha allungato la carriera e liberato caratteristiche che venivano taciute. Calha ora domina il gioco, illumina con la regia, corre in avanti e indietro, lotta ed entra in tackle come il più consumato dei medianacci. Un cambiamento nato dalla necessità di sostituire Brozovic nella passata stagione in un match da dentro o fuori con il Barcellona, deciso dal turco, e confermato con una prestazione di livello al Camp Nou. Da lì in avanti Calha è stato una certezza, il direttore di un'orchestra quasi perfetta.
RIGORI - La stagione da record del turco è dovuta in larga parte alle sue doti da cecchino sui calci di rigore: 8 su 8 in stagione, con l'Inter ha calciato 13 rigori e li ha segnati tutti e 13. In carriera su 39 esecuzioni dal dischetto, ha messo insieme 35 gol e appena 4 errori. Sono 7 su 7 in A quest'anno. Nelle ultime 20 stagioni di Serie A, solo Milito (8 nel 2011/12) e Ibrahimovic (8 nel 2007/08) avevano realizzato più reti dal dischetto in un singolo torneo con l'Inter. Numeri irripetibili. "Non sbaglio mai i rigori? Mi tocco. Continuo così. Spero di segnarli sempre, di non sbagliare, così sono contento", ha detto nelle scorse ore. E lo sono anche i tifosi nerazzurri che se lo godranno almeno fino al 2027 (ha rinnovato nella scorsa estate) e dopo che Calha ha anche rifiutato offerte piovute per lui dall'Arabia Saudita: "Ho deciso di non andare via perché voglio bene all'Inter. I soldi non sono sempre tutto. La cosa più importante per me è sentirmi importante, ed è quello che provo qui", aveva detto recentemente. Prima di trasformarsi nel terzo violino dell'Inter, anzi nel secondo visto che ha segnato per ora più di Thuram. Cose turche...