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  • L'Inter si cucirà sul petto la seconda stella: ora si tratta solo di capire con quanto anticipo

    L'Inter si cucirà sul petto la seconda stella: ora si tratta solo di capire con quanto anticipo

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    E’ sempre una bella soddisfazione constatare di capire di calcio a dispetto di detrattori, analfabeti, tifosi biliosi, mestatori professionisti, mammasantissima incarogniti. La Juventus che frena a Genova e l’Inter che vince anche in casa della Lazio stabiliscono il vantaggio di più quattro a favore degli uomini di Simone Inzaghi. E’ la prima e, per me, decisiva svolta nella conquista dello scudetto da parte dei nerazzurri. Ora si tratterà solo di stabilire con quanti punti di vantaggio e a quante giornate dalla fine, l’Inter si cucirà sul petto la seconda stella (dello scudetto griffato Guido Rossi, già presidente della Telecom di Tronchetti Provera, parleremo un’altra volta).

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    Nessuno alla lunga avrebbe potuto tenere il ritmo dell’Inter. Né il Milan, umiliato nei derby, e ora distante nove lunghezze, né il Napoli, devastato dalla gestione Garcia e non ancora del tutto rivitalizzato da Walter Mazzarri. Meno che mai la Juventus, la quale non avrà le coppe, ma nemmeno una squadra decente, con un centrocampo sufficiente, per contrastare chi ha undici di tutto (titolari e riserve), oltre ad un allenatore che fa giocare a calcio. Sì, perché Simone Inzaghi, userà pure lo stesso sistema di gioco di Massimiliano Allegri, ma segna infinitamente di più (l’Inter ha il miglior attacco del campionato) e subisce di meno (meno 7 contro meno 10), non barrica mai la squadra nemmeno nei momenti di difficoltà, ha almeno dieci soluzioni offensive invece di una (il calcio piazzato). Infine non rinuncia mai a giocarsela alla pari. Una sola volta, per ora, ha derogato. E, guarda caso, proprio contro la Juve, venefica quando si tratta di sfruttare una palla che sia una.

    Lo scudetto dell’Inter è, dunque, anticipato, ma di sicuro meritato. Non siamo neanche a Natale, mancano tre turni alla fine dell’andata, ma finalmente anche i gli ottusi hanno capito qual è la squadra più forte, se non propriamente la migliore.

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