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    L'Inter perde un'occasione e la gestione di Lautaro è particolare. Pairetto tra i peggiori in campo, ma non è una novità

    L'Inter perde un'occasione e la gestione di Lautaro è particolare. Pairetto tra i peggiori in campo, ma non è una novità

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    C'erano state due fiammate, prima Dumfries e poi Lautaro, e due assist, prima Dimarco e poi ancora Dimarco; due fiammate per riscaldare San Siro in una notte di freddo intensissimo con un'Inter che non aveva iniziato la partita in maniera esattamente intensa eppure l'aveva ribaltata. Poi è arrivata la doccia gelata nel secondo tempo con il gol di Holm propiziato anche da una serie di errori minuscoli ma incisivi di Dimarco, sul cross che è stato corretto e addomesticato da Orsolini, e poi di Barella, che si è trovato sulla traiettoria del tiro del bolognese. Dimarco e Barella che pure erano stati tra i migliori in campo. 

    Finisce così con un 2-2, esattamente come l'anno scorso. E sulla panchina del Bologna c’era Thiago Motta, non ancora Mister X in chiaroscuro, cioè in bianconero. Con ancora Inzaghi simbolo del “made in Italy” e l’altro allenatore che si chiama Italiano. Sembra quasi un gioco a far pari in tutto, nei giochi di parole e nelle giocate di campo. Ma pari non doveva essere, perché l’Inter aveva la partita in mano e l’ha buttata via. Quasi come in Supercoppa. Quasi. Almeno stavolta è finita X. Una partita che poteva consentire all'Inter di avvicinare notevolmente il Napoli per sfruttare poi un weekend che sulla carta sembra favorevole alla squadra di Simone Inzaghi, che invece perde un po' un'occasione, anche se non perde la partita, a capo di una prestazione che non è stata brillante. 

    Anche perché di brillante c'è stato soprattutto Lautaro Martinez, che poi non si capisce perché quando sta non tanto bene e non riesce a trovare il gol gioca fino al 90', quando invece sembra una serata strepitosa, magari un po' affaticato, ma esce a venti minuti/un quarto d'ora dalla fine. Son piccoli particolari, piccoli dettagli: non è certo il caso di fare un processo all'Inter, ma è giusto dire che ha perso un'occasione per avvicinarsi al Napoli. 

    Pagelle in sintesi. Due mesi e un pezzetto, per la precisione a 73 giorni dall’ultima esultanza sotto la curva, Lautaro appunto è tornato ad urlare a braccia alzate. Già da tempo aveva ricominciato con le buone prestazioni, ma certo con il gol è tutta un’altra cosa. Il capitano ha guidato la pattuglia dei suoi fedelissimi. Quelli che da qualche anno raccolgono il “best of” della squadra di Simone Inzaghi. Per esempio Barella, meraviglioso. Ma anche Dumfries e soprattutto Dimarco, almeno fino alla mezza incertezza del pallone lasciato a Orsolini e poi alla rasoiata di Holm.Altre appunti sparsi: Asllani sufficiente ma non è Calhanoglu, ovvio. Si sapeva. Zielinski appena ordinato, Taremi poco incisivo. 

    Ultima parentesi: l'arbitro Pairetto tra i peggiori in campo, ma non è una novità. 

    @sandrosabatini

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    gianbg
    gianbg

    Tre giorni fa doveva vincere lo Scudo, e invece il recupero col Bologna sempre micidiale per loro.

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