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L'Inter ha già un vantaggio sul prossimo mercato: le tre idee di Marotta
"Nel taccuino di Ausilio e Baccin ci sono tanti giovani profili, questo fa parte del lavoro quotidiano di scouting che l'Inter fa. Al momento opportuno prenderemo le nostre decisioni, non dimentichiamoci che abbiamo già un organico di prima levatura". Beppe Marotta ha fotografato in questo modo la situazione in casa Inter in relazione ai possibili scenari di mercato in vista della sessione di gennaio, sempre più vicina. A differenza delle principali competitors per lo scudetto, costrette dalle numerose defezioni ad intervenire in maniera significativa alla riapertura delle trattative, le maggiori certezze che il club nerazzurro ha saputo consolidare in questa prima parte di stagione - col passare delle settimane - offrono alla dirigenza di Viale della Liberazione un margine di vantaggio importante per iniziare a lavorare già con uno sguardo rivolto al futuro. E piazzarsi in pole position su alcuni dossier presi in considerazione pure dalle concorrenti.
DIFESA PIU' GIOVANE - Difesa, centrocampo e attacco: tutti i reparti saranno oggetto di restyling in vista della prossima stagione, complici una serie di contratti a scadenza ravvicinata che impongono riflessioni o fisiologiche dinamiche di mercato per completare e migliorare l’organico a disposizione di Simone Inzaghi. In quest’ottica, ragionando sull’età anagrafica e costi in termini di ingaggio di calciatori come Acerbi (1,5 milioni di ingaggio) e De Vrij (3,8) - entrambi legati all’Inter fino al 2025 - Marotta, Ausilio e Baccin stanno intensificando i contatti con Tiago Djalò. Il portoghese del Lille, classe 2000, è un’opportunità a costo zero che la società milanese ha deciso di cogliere da tempo e che solamente il grave infortunio al ginocchio del marzo scorso ha posticipato. L’intesa economica con l’entourage dell’ex Primavera del Milan (poi trasferitosi in Francia nell’ambito dell’operazione Leao) esiste già, ma il sempre pericoloso inserimento di club ambiziosi e dal blasone importante come quello del Barcellona stanno inducendo gli uomini mercato ad accelerare in vista di gennaio, quando l’accordo potrà essere depositato ed ufficializzato in vista dell’estate prossima.
OBIETTIVO ZIELINSKI - Una strategia analoga si nasconde dietro il gradimento molto forte ed altrettanto concreto per Piotr Zielinski, a sua volta in scadenza al termine di questa stagione e in rapporti non più idilliaci col Napoli dopo la possibilità di trasferirsi in Arabia Saudita nel corso dell’ultima estate. L’Inter non è l’unico club che ci pensa (occhio alla Juve di Giuntoli) e che ha progettato movimenti significativi a centrocampo per la stagione 2024/2025, nella quale non dovrebbe esserci più spazio per Klaassen (1,5 milioni netti di ingaggio) e Sensi (2 milioni) e nel quale Mkhitaryan può rimanere ma solo a cifre ribassate rispetto agli attuali 3,8 milioni netti, attutiti al lordo dallo sfruttamento del Decreto Crescita. Allungare la rosa di Inzaghi, riducendo i costi a bilancio e aumentando contestualmente la cifra tecnica, è la missione che Marotta e la squadra mercato si sono dati ormai da un paio di stagioni a questo parte e la capacità di individuare i parametro zero più idonei in relazione alle proprie esigenze è uno dei segreti della ritrovata competitività ad alto livello, pure in ambito internazionale, della formazione nerazzurra.
ATTACCO, SI CAMBIA - Che nel mentre aggiunge dove può prospetti da far crescere con calma - il graduale inserimento di Bisseck è in linea con quanto è stato fatto fatto e prosegue con Asllani - e inizia a studiare un piano analogo per migliorare il reparto d’attacco, forse l’unica nota stonata della precedente finestra di mercato. Arnautovic e Alexis Sanchez hanno rappresentato sin qui delle soluzioni “di fortuna” in considerazione della decisione di dirottare il budget rimasto su Pavard. Gennaio per l’immediato o in previsione dell’estate sarà il mese per decidere se intervenire con un’altra opzione poco impattante in termini di cartellino e ammortamenti come Taremi del Porto - altro possibilissimo parametro zero - o attendere la conclusione di questo campionato per andare su un calciatore che offra maggiori garanzie in termini di prospettiva, considerando che Arnautovic è un classe ‘89, Sanchez un classe ‘88 e lo stesso iraniano viaggia verso i 32 anni. Pensieri, idee e riflessioni la cui data di scadenza appare oggi lontanissima: per un’Inter che corre a velocità sostenuta sia in campionato che in Champions League questo è un bel vantaggio.
DIFESA PIU' GIOVANE - Difesa, centrocampo e attacco: tutti i reparti saranno oggetto di restyling in vista della prossima stagione, complici una serie di contratti a scadenza ravvicinata che impongono riflessioni o fisiologiche dinamiche di mercato per completare e migliorare l’organico a disposizione di Simone Inzaghi. In quest’ottica, ragionando sull’età anagrafica e costi in termini di ingaggio di calciatori come Acerbi (1,5 milioni di ingaggio) e De Vrij (3,8) - entrambi legati all’Inter fino al 2025 - Marotta, Ausilio e Baccin stanno intensificando i contatti con Tiago Djalò. Il portoghese del Lille, classe 2000, è un’opportunità a costo zero che la società milanese ha deciso di cogliere da tempo e che solamente il grave infortunio al ginocchio del marzo scorso ha posticipato. L’intesa economica con l’entourage dell’ex Primavera del Milan (poi trasferitosi in Francia nell’ambito dell’operazione Leao) esiste già, ma il sempre pericoloso inserimento di club ambiziosi e dal blasone importante come quello del Barcellona stanno inducendo gli uomini mercato ad accelerare in vista di gennaio, quando l’accordo potrà essere depositato ed ufficializzato in vista dell’estate prossima.
OBIETTIVO ZIELINSKI - Una strategia analoga si nasconde dietro il gradimento molto forte ed altrettanto concreto per Piotr Zielinski, a sua volta in scadenza al termine di questa stagione e in rapporti non più idilliaci col Napoli dopo la possibilità di trasferirsi in Arabia Saudita nel corso dell’ultima estate. L’Inter non è l’unico club che ci pensa (occhio alla Juve di Giuntoli) e che ha progettato movimenti significativi a centrocampo per la stagione 2024/2025, nella quale non dovrebbe esserci più spazio per Klaassen (1,5 milioni netti di ingaggio) e Sensi (2 milioni) e nel quale Mkhitaryan può rimanere ma solo a cifre ribassate rispetto agli attuali 3,8 milioni netti, attutiti al lordo dallo sfruttamento del Decreto Crescita. Allungare la rosa di Inzaghi, riducendo i costi a bilancio e aumentando contestualmente la cifra tecnica, è la missione che Marotta e la squadra mercato si sono dati ormai da un paio di stagioni a questo parte e la capacità di individuare i parametro zero più idonei in relazione alle proprie esigenze è uno dei segreti della ritrovata competitività ad alto livello, pure in ambito internazionale, della formazione nerazzurra.
ATTACCO, SI CAMBIA - Che nel mentre aggiunge dove può prospetti da far crescere con calma - il graduale inserimento di Bisseck è in linea con quanto è stato fatto fatto e prosegue con Asllani - e inizia a studiare un piano analogo per migliorare il reparto d’attacco, forse l’unica nota stonata della precedente finestra di mercato. Arnautovic e Alexis Sanchez hanno rappresentato sin qui delle soluzioni “di fortuna” in considerazione della decisione di dirottare il budget rimasto su Pavard. Gennaio per l’immediato o in previsione dell’estate sarà il mese per decidere se intervenire con un’altra opzione poco impattante in termini di cartellino e ammortamenti come Taremi del Porto - altro possibilissimo parametro zero - o attendere la conclusione di questo campionato per andare su un calciatore che offra maggiori garanzie in termini di prospettiva, considerando che Arnautovic è un classe ‘89, Sanchez un classe ‘88 e lo stesso iraniano viaggia verso i 32 anni. Pensieri, idee e riflessioni la cui data di scadenza appare oggi lontanissima: per un’Inter che corre a velocità sostenuta sia in campionato che in Champions League questo è un bel vantaggio.