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L'Inter ha due squadre da Champions, ecco perché Inzaghi deve vincere lo scudetto
In panchina, secondo lo stesso modulo, ecco gli altri undici: Audero; Pavard, Acerbi, Bisseck; Cuadrado, Frattesi, Aslani, Klaassen, Carlos Augusto; Sanchez, Arnautovic. Senza scordare il jolly Sensi. Niente male, come si vede e come in fondo si è intravisto con le prime sostituzioni copia-incolla di Inzaghi, che ha già alternato i due esterni titolari, la D2 Dumfries-Dimarco, con gli ultimi arrivati, la C2 Cuadrado-Carlos Augusto, e poi Barella con Frattesi a centrocampo e Thuram con Arnautovic in attacco. Guarda caso i nuovi acquisti, inizialmente in panchina, hanno già trovato spazio e in quei pochi minuti in cui sono stati impiegati si sono subito messi in mostra, specialmente Cuadrado e Arnautovic.
Ciò significa che il processo di inserimento è già a buon punto e siccome non sono da scoprire un campione del mondo come Pavard, un centrocampista invidiato da tutti come Frattesi e un difensore come Acerbi, che nella stagione scorsa aveva strappato il posto a De Vrij, è chiaro il vantaggio di Inzaghi rispetto ai suoi colleghi. Perché al di là del derby alla ripresa del campionato, subito dopo ricomincerà l'avventura in Champions League con partite compresse tra metà e fine settimana fino a metà dicembre e a quel punto il turnover sarà indispensabile per tutti.
Proprio nei momenti più caldi della stagione la qualità di chi teoricamente parte come riserva sarà determinante e il tempo dovrebbe favorire Inzaghi. Mai come quest'anno, quindi, il tecnico nerazzurro non può sbagliare perché ha la fiducia dei tifosi, della società e soprattutto non una ma due squadre a disposizione. Se quella titolare può e deve puntare allo scudetto, quella di riserva infatti sarebbe in grado di arrivare almeno al quarto posto. Con tanti saluti al "traditore" Lukaku che prima o poi capirà di avere sbagliato il gol più importante della sua carriera.