
Inter, il vecchio Lautaro non è ancora tornato: pesano le scorie del rinnovo?
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Il campionato dell’Inter è iniziato il 17 agosto, siamo al 7 dicembre e finora il Lautaro dello scorso anno è stato solo un ricordo. Nitidissimo, ma pur sempre un ricordo. Dopo quattro mesi si rende necessario affrontare il tema in modo scrupoloso, partendo dal rispetto, dovuto, al campione e al professionista ineccepibile che continua a essere anche adesso, nel corso di questo lungo intervallo in cui le prestazioni dell’argentino risultano inconsistenti, lontane dalle esibizioni che gli sono valse quel soprannome che si porta dietro: “Il Toro”. Eppure le sue gambe possenti non sembrano più dare quel senso di robustezza, come fossero tronchi vuoti pronti a cedere quando Lautaro prova a difendere palla o a scattare.
DATI OK - Ma il problema quel è? La questione è fisica o mentale? O forse Lautaro è frenato da entrambi questi aspetti? Chi maneggia i suoi dati non ha dubbi: i problemi di natura fisica sono alle spalle, i parametri adesso sono quelli giusti, in linea con gli altri suoi compagni. Almeno questo è quanto filtra da Appiano Gentile. A osservare Lautaro, qualche dubbio permane ugualmente, nonostante vada riconosciuto che l’argentino inizia a fare passi avanti rispetto alle scorse settimane. A questo punto però bisogna spostare l’attenzione e considerare che al momento è l’aspetto mentale a pesare sulle prestazioni del Toro, molto più che quello fisico.
IL PARALLELO - E in effetti è quanto conferma indirettamente Inzaghi nel post partita contro il Parma: “Taremi avrebbe meritato l’ingresso ma ho preferito tenere dentro Lautaro per fargli trovare il gol”. Se ne è accorto il tecnico e se ne sono accorti tutti i suoi compagni di squadra, tant’è vero che dopo aver messo in cassaforte il match, Inter Parma è diventata per tutti un “Proviamo a far segnare Lautaro”. Ogni azione sembrava finalizzata a mandare in gol il “Toro”, che di occasioni nitide ne ha avute tre: una in seguito a una smanacciata di Suzuki, la seconda su assist di Bastoni e la terza su intuizione di Correa. Il rendimento dello scorso anno era stato incredibile: 12 gol nelle prime 12 partite di campionato, nello stesso periodo attuale erano state 14 le segnature, considerando anche i due gol messi a segno in Champions. Quest’anno Lautaro è a quota 6 gol totali.