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    Lino Banfi: 'Se fossi i Friedkin riprenderei subito Totti e De Rossi. Quel 'vaffa' di Chiellini...'

    Lino Banfi: 'Se fossi i Friedkin riprenderei subito Totti e De Rossi. Quel 'vaffa' di Chiellini...'

    Lino Banfi, attore e tifoso della Roma, è stato intervistato dal programma “il Diabolico e il Divino”,  in onda su New Sound Level 90FM di seguito, le alcune dichiarazioni: "Da Mourinho mi aspettavo qualcosa di più dall’inizio, anche se sono convinto che già ce la stia mettendo tutta e che stia facendo meglio di prima. Se fossi i Friedkin riprenderei subito Totti e De Rossi insieme per portare un po’ di “romanistità” a quelli che ci sono, queste due grandi colonne devono portare sulle spalle la Roma, perché gli spogliatoi hanno bisogno di avere come punto di riferimento un grande giocatore, o due in questo caso, che magari hanno sempre ammirato. Io li prenderei tutti e due, se c’è bisogno li alternerei ma che stiano in mezzo alla direzione e alla produzione della Roma.

    Quello che consiglio io a tutti, è di volerci bene e di sentire il contatto umano tra persone. Questo riguarda anche i tifosi che sembra che debbano odiarsi per forza, non capisco perché romanisti e laziali debbano considerarsi nemici. Vivo a Roma da 65 anni e quindi mi considero più ‘romeno’ di un trasteverino, mi sono innamorato della Roma ma sarebbe potuto capitare il contrario con la Lazio. Un’associazione che c’è in Italia da qualche anno “Noi che amiamo Lino Banfi” credo che siano trecentomila persone, ha messo la mia faccia su quella del presidente Mattarella e poi ha lanciato un sondaggio per “Banfi Presidente”: il 98% degli interpellati ha votato per me. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di sorridere soprattutto in questo momento che con le mascherine non si riconosce più nessuno. Se davvero diventassi Presidente della Repubblica alla prima riunione appena insediato prenderei tutti i politici più importanti, i rappresentanti dei partiti, e gli farei fare un gesto che nessuno al mondo ha mai fatto, anche se adesso abbiamo tutte le proibizioni per un attimo li farei accarezzare l’uno con l’altro con la mano sul viso per far trasparire l’umanità che c’è in ognuno di loro e per mandare un messaggio di umanità e amorevolezza. Se non c’è mai un contatto, un sorriso tra di loro, se ogni volta che si vedono in televisione litigano, si accavallano che non si capisce un “chezzo” ecco questa potrebbe essere un’altra abitudine fetente che un presidente della repubblica dovrebbe fargli togliere. Pensate quante cose avrei da fare come presidente me le segno tutte e vediamo questi giorni che succede…”

    Il mio erede artisticamente parlando? Io uno ce l’ho, ha superato il maestro se così vogliamo dire e mi piace da morire, Checco Zalone. Lui mi ha superato da tempo perché ha capito più di me come funziona la comicità, certo in un’epoca diversa in cui si fanno i film con altri mezzi, ma sicuramente mi ha superato. E’ stato fortunato trovando certi produttori che hanno finanziato i suoi film ma se non avesse avuto talento non avrebbe mai superato i grandi maestri. Io ho aperto la scuola Anglo Pugliese e lui la sta portando avanti alla grande

    Come è nato il Porca puttena portafortuna per la Nazionale? Il giorno prima degli Europei volevo fare gli o a questi ragazzi ma non avevo il numero di Mancini perché non lo conosco personalmente. Poi mi ricordai di avere quello di Chiellini, gli mandai un messaggio “Ciao sono Lino Banfi ti posso chiamare?” invece mi ha chiamato lui e come rispondo mi dice “Vaffanculo” e riattacca. Pensava fosse uno scherzo che non ero io. Poi ha capito, mi ha richiamato, si è scusato. Io c’ero rimasto pure un po’ male, dopo tanti anni che non lo sentivo e gli ho spiegato quello che gli avrei mandato un video messaggio doveva far vedere al mister nel quale dicevo: tu sei stato uno dei più bravi a Covercieno ma segui quello che ti dico io: Spinazzola Immobile. Non è che Spinazzola deve restare immobile, ma deve passarla a Immobile e come segna deve dire porca puttena alla telecamera, così capisco che è dedicato a me”

    “Camillo Milli, durante l’allenatore nel pallone io cambiavo le battute tutte le volte, cambiammo pure la scena finale. Era un bravissimo attore, aveva capito il disgrazieto che sono, perché cambiavo le battute tutte le volte e mi ha sempre subìto in maniera divertente e mi ha sempre lasciato fare. La scena finale dell’allenatore nel pallone quella in cui Camillo dice “tu sei licenziato” e io rispondo “tu sei cornuto” doveva essere leggermente diversa nella sceneggiatura, la cambiammo in fase di montaggio per non sciupare quello che era venuto fuori. Ho bellissimi ricordi con lui, ci siamo incontrati altre volte in altre occasioni anche in altri film poi non ne ho più saputo nulla, lui aveva qualche annetto in più di me ma c’è sempre stata grande stima".

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