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  • L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Dover affrontare il PSG dei velocisti Mbappé, Kolo Muani e Dembélé con alle spalle una sconfitta così pesante (il secondo scontro diretto in campionato) e un episodio come quello che ha coinvolto Thiaw e Kean, così chiaramente ‘tattico’, non può che indurre lo staff del Milan quantomeno a riflettere sull’opportunità di modificare per l’occasione alcuni principi di gioco considerati in teoria non negoziabili. Ha senso riproporre al Parco dei Principi l’approccio difensivo ‘a duelli’, che richiede in particolare ai centrali rossoneri la preoccupazione costante e forse inadeguata dell’uno contro uno, quando l’avversario schiera due punte? Sappiamo che, dopo i dolori con Milik e Kean, a maggior ragione potrebbe ripresentarsi lo stesso problema anche a Parigi, dato che Luis Enrique sta oscillando tra il 4-3-3 e il 4-4-2, a seconda che faccia giocare Mbappé esterno o seconda punta. 

    L’INCONTENIBILE KEAN - Quel che è certo è che Milan-Juve non è stata decisa banalmente da un’espulsione, ma dalla chiave tattica Kean. Pur essendo anni luce di distanza da Mbappé, il bianconero marcato in quel modo e con tanto campo davanti sembrava una furia incontenibile. Milan-Juve l’ha decisa un’allegrata, non un cartellino. 

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    E il tutto nasce anche da un altro duello perso, quello di Florenzi con Weah. Fate attenzione a come è messo il Milan quando il quinto americano alza la testa dopo la sterzata. A parte Adli attratto da McKennie in fascia, c’è Tomori uscito forte su Milik, una delle due punte.

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    Ciò significa che basta un taglio e una palla lunga in verticale per creare una situazione complicata per chi deve seguire l’altra punta, ovvero Thiaw. E Thiaw non è il Kim di Spalletti. 

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    E ALLORA CON MBAPPÉ? - Se queste sono le difficoltà del Milan con Kean, e con le rare sollecitazioni offensive della Juventus, è giusto chiedersi cosa succederà mercoledì contro i fenomeni. I centrali rossoneri saranno esposti con maggiore frequenza alle sgasate degli avversari. A partire ovviamente dai tagli analoghi (con un pizzico di ironia li possiamo chiamare ‘alla Kean’?) di Mbappé. Eccolo qui sotto mentre svernicia Hummels nel finale di PSG-Borussia Dortmund. 

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    C’È UN PERÒ - Ma se fin qui sono stato persino sfacciato nel prefigurare scenari apocalittici al Parco dei Principi, va anche detto che il PSG di Luis Enrique non gioca sulle ripartenze come la Juve di Allegri. Perciò potrebbe in parte disinnescarsi da solo. Togliersi spazi col palleggio insistito a una metà campo. Non è raro, per la qualità degli interpreti e per la tipologia di gioco del mister spagnolo, assistere a situazioni di questo tipo. Del resto, velocisti e non del PSG sanno anche palleggiare corto molto bene e certamente meglio del Milan (su questo tema ha ragione Arrigo Sacchi). 

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    IL PROBLEMA DEI DUELLI AL DI LÀ DI MBAPPÉ- Il fatto è che il problema dei duelli di cui abbiamo parlato all’inizio, va al di là di Mbappé e degli attaccanti del Paris. Ci sarà da stare attenti agli inserimenti dei terzini, in particolare Hakimi ovviamente. 

    L'incontenibile Kean, Mbappé e i principi non negoziabili del Milan: come difendere a Parigi?

    Se poi Lucas Hernandez si mette a fare il Theo, la difesa a quattro del Milan, non certo impeccabile, sarà costretta a chiudere contemporaneamente mille fronti. E il rischio paradossale potrebbe essere questo: marcare forte senza difendere nella sostanza. Senza vederli arrivare. 

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