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Pastore, rien ne va plus. Via a giugno?
"Non è sempre colpa mia. Ci sono delle volte che mi muovo, chiedo il pallone ma i miei compagni non me lo passano". Ad inizio dicembre Javier Pastore rispondeva così alle critiche che piovevano su di lui per un inizio di stagione deludente. Il Flaco non convinceva, ma il PSG di Kombouaré era in testa alla classifica. Cinque mesi dopo le cose non sono migliorate a livello personale e in più il Paris Saint-Germain di Ancelotti non ha più i risultati dalla sua parte. Un grosso problema per Leonardo che dall'acquisto più costoso della storia del calcio francese si aspettava molto di più.
L'ex trequartista del Palermo non è diventato grande, nè dal punto di vista calcistico nè mentale. In campionato ha segnato solo nove gol, di cui sei nelle prime dodici giornate, in Europa League ha lasciato il segno solo due volte, con il PSG che ha salutato la competizione già nella fase a gironi. In Francia c'è lo chi considera una delusione, chi addirittura un flop. Per Ancelotti non è insostituibile, tanto che ad Auxerre l'ha fatto partire dalla panchina: "Come tutti i giocatori non è indispensabile. Non è rapido, per questo deve trovare più continuità per entrare nel vivo del gioco. Qualità che al momento non ha".
Pastore non si è preso il Paris Saint-Germain, sente la mancanza dell'Italia, ecco perchè a giugno in caso di buona offerta potrebbe lasciare la Francia. Difficilmente Leonardo riuscirà a rientrare dei 42 milioni investiti, più facile che Pastore venga inserito in qualche trattativa di mercato per arrivare ad un top player. Il Milan, che l'ha seguito per un'estate intera, potrebbe giocare la carta Pato, ma al momento si tratta solo di un'ipotesi.