Nella Liga è ancora una volta importante il "come" più del "cosa". Barcellona e Real Madrid vincono, come spesso è accaduto in questa stagione, ma lo fanno in maniera diversa. Le merengues tornano al Mestalla, dove mercoledì scorso hanno alzato la coppa del Re, e si sbarazzano del Valencia con un tennistico 6-3, firmato da Higuain e Kakà. Il Pipita è tornato l'attaccante spietato che era prima dell'infortunio, l'ex Milan, con una doppietta, festeggia la nascita della secondogenita Isabella. Due soluzioni in più per Mourinho, in vista della Champions, il grande obiettivo rimasto. Perchè la Liga, ormai è del Barcellona, questione di tempo. Anche con la squadra riserve (Jeffren e Afellay titolari, Piqué e Puyol in tribuna), il Pep Team batte l'Osasuna, la 14esima vittoria di fila in casa, e conferma gli otto punti di distacco a cinque giornate dalla fine. La notte del Camp Nou è servita a David Villa per ritrovare un gol che mancava dal 26 febbraio (3-0 al Maiorca) e a Messi, che sale a 50 gol in una stagione. Meglio di Puskas del 1960.

Chi non perde il vizio di segnare è Pepito Rossi. Il Villarreal, imbottito di seconde linee per preservare i titolari per la semifinale di Europa League con il Porto, cade a Siviglia (ancora in gol Rakitic) ma il sig. Rossi trova il 17esimo gol nella Liga con un gran sinistro dal limite. Marcia verso l'Europa League, con il Siviglia, l'Atletico Madrid, che batte 4-1 il Levante di Caicedo (a segno su rigore) grazie ai gol numero 69 e 70 nella Liga del Kun Aguero. In coda il Saragozza condanna l'Almeria alla Segunda, mentre torna a sperare il Malaga che espugna Santander con Fernandez e l'ex Roma Baptista.