Valverde fa volare il Valencia. Ma a giugno via Feghouli e Rami
Chi avrebbe mai pensato lo scorso 3 dicembre, quando Ernesto Valverde ha sostituito Mauricio Pellegrino sulla panchina del Valencia dopo il 2-5 contro la Real Sociedad, che la formazione levantina potesse risorgere dai bassifondi della classifica fino alle posizioni immediatamente a ridosso della zona Champions League?
Forse solo lui, il tecnico originario della regione dell'Extremadura, capace di raggiungere la finale di Coppa Uefa con l'Espanyol nel 2006/2007 contro il Siviglia e di vincere tre campionati greci e due Coppe di Grecia con l'Olympiacos. Il bilancio di Valverde alla guida del Valencia è più che lusinghiero: in 10 gare di campionato, ne ha vinte 7, pareggiata una (1-1 interno col Barcellona) e perse due, entrambe in casa col Rayo Vallecano e Real Madrid (0-5). Con 40 punti, il Malaga, attualmente in quarta posizione, dista solo due punti e l'obiettivo della Champions League è tutt'altro che una chimera. E per Valverde è pronto il rinnovo biennale.
Il risultato è ancora più sorprendente se si pensa alla tremenda esposizione nei confronti del fisco della società spagnola (400 milioni di euro dello scorso ottobre), che ha stoppato a tempo indeterminato la costruzione del nuovo stadio. Ragion per cui la prossima estate sarà costretta a fronteggiare le offerte di molti club europei per i suoi gioielli. Dall'alegerino Feghouli, che piace soprattutto in Premier League, al giovane talento Juan Bernat, fino al difensore centrale della nazionale francese Adel Rami, seguito in passato anche dal Milan.