Liga in sciopero 'Colpa dei gestori del club; Real e Barça faranno i conti col FPP'
La Liga dei fenomeni, delle goleade e della tassazione minima si ferma. O meglio non parte. La prossimità della prima giornata in programma questo weekend non ha aiutato, nonostante tutto fosse nell’aria dopo la presa di posizione della settimana scorsa da parte di giocatori come Puyol, Casillas e Llorente. Si sono sprecate ingiurie contro i calciatori della Liga BBVA, che sono sì dei privilegiati grazie ai loro ingaggi astronomici ed alle cospicue entrate derivanti dai diritti d’immagine, ma sono una minoranza.
Il problema principale è il mancato o il tardivo pagamento degli stipendi da parte delle societá. Eppure, pensandoci bene, se Messi e Ronaldo non dovessero riscuotere per mesi il salario, tra sponsor, pubblicità e conto corrente non dovrebbe certo patire la fame. Quelli danneggiati dalla pericolante struttura finanziaria dei club spagnoli sono, come sempre, quelli che di base guadagnano il minimo sindacale, persone che giocano a calcio per mantenere la famiglia e non per comprare ville o yatch di lusso.
Tuttavia i veri colpevoli sono i gestori dei club, che hanno tirato la corda in maniera esasperata e indebitato intere società, molte delle quali sono ricorse alla Ley Concursal, una legge che permette il salvataggio di un club attraverso un ritardo autorizzato dallo stato nei pagamenti in sospeso.
La Spagna, meglio conosciuto come il Paese dei Balocchi dai calciatori che si trasferiscono nella Liga per aggiungersi al gran baccanale del consumo e dello spreco, vive adesso una crisi profonda che si rispecchia anche nell’andamento sportivo. Non è un caso, infatti, se Real e Barça la fanno da padrone con distacchi impressionanti da 4 anni a questa parte, grazie a una serie di prestiti bancari con chissà quali garanzie. Eppure il Fair Play finanziario stabilito da Platini incombe: se davvero l’andazzo è questo anche blaugrana e merengues dovranno fare i conti (nel vero senso della parola) con le incalzanti esigenze di trasparenza nel bilancio. Questo è solo il campanello dall’allarme, speriamo che non si debba ricorrere all’estintore per spegnere un eventuale incendio…