Tutto il mondo è paese. Così nella settimana dopo le polemiche per il gol fantasma di Muntari, ecco che anche in Spagna spuntano si prendono abbagli. Alla Catedral del calcio basco, il San Mames di Bilbao, succede che l'Athletic vince il derby con la Real Sociedad anche grazie a una clamorosa svista arbitrale. Tutto accade a inizio ripresa, con i padroni di casa in vantaggio per 1-0. Mischia in area, il messicano Vela trova lo spiraglio giusto, ma con un colpo di reni Iraizoz ricaccia il pallone fuori dalla porta. Peccato però che questi sia già oltre la linea di un buon 20-30 centimetri. Arbitro e guardalinee dormono, niente 1-1. Poi l'Athletic raddoppia, ma la Real non sbollisce la rabbia. Così il giorno dopo è guerra tra quotidiani di Bilbao e media di San Sebastian. Con quest'ultimi a gridare allo scandalo, denunciando il presunto potere mediatico dell'Athletic. Un po' di dietrologia non guasta mai pure nei Paesi Baschi.
La giornata di Liga offre l'ennesima goleada interna del Real Madrid. Un 5-0 all'Espanyol senza appello con il sigillo numero 30 in campionato di Cristiano Ronaldo. La novità? La rinascita di Kakà, autore di un gol e un assist. Andiamoci cauti, non è la prima volta che giornalisti e tifosi si illudono di aver ritrovato il Pallone d'Oro 2007 in tutto il suo luccicare. Ma il brasiliano è parso davvero in palla domenica sera, soprattutto (e qui sta la notizia) dal punto di vista fisico. Non è un caso che poi si sia lanciato in dichiarazioni di slanciato ottimismo. "Sì, sono tornato quello del Milan. Mi sento davvero bene, le sensazioni sono le stesse". Auguri Ricky.
Il Barcellona fatica molto di più per tenere il passo delle merengues. I blaugrana superano il modesto Sporting Gijon per 3-1 grazie a una prova di carattere. Perché dopo essere passati in vantaggio, gli uomini di Guardiola rimangono in 10 per espulsione di Pique (ahi ahi Shakira boy, che brutta annata...) e subiscono il pari degli asturiani. La reazione d'orgoglio nell'ultimo quarto d'ora con Keita e Xavi. Restano sempre 10 i punti di distanza dalla vetta, ma se a Barcellona avessero giocato sempre con la stessa cattiveria, probabilmente il divario non sarebbe così ampio.
