Liga: Mourinho non gioca a calcio, il Real lo caccia. Ma se batte il Barcellona...
La 32esima giornata della Liga spagnola ha ribadito un fatto ormai noto: per provare a battere il Barcellona, non bisogna affrontarlo a viso aperto. Con il rischio, concreto, di non giocare a calcio. Lo ha capito bene Mourinho, che l'anno scorso con l'Inter ha giocato una partita attenta in difesa, utilizzando l'arma del contropiede per eliminare i blaugrana dalla Champions. All'andata ha cambiato la sua strategia, perdendo partita e faccia, sabato sera è tornato al suo credo, inserendo Pepe davanti alla difesa, in un centrocampo tutto muscoli. E ancora una volta ha avuto ragione. L'1-1 maturato sul campo, con i gol su rigore di Messi (primo gol contro una squadra di Mou) e Ronaldo (primo gol al Barcellona), non è però andato giù né alla stampa spagnola, sul piede di guerra già dalla vigilia del match perchè lo Special One non si era presentato in conferenza, nè alla dirigenza madridista. Vittoria deve far rima con spettacolo per Perez & Co., ecco perchè il futuro di Mourinho sembra sempre più lontano dalla Spagna. Se perde Coppa del Re e Champions farà le valigie, destinazione Inghilterra, cacciato dal Real Madrid. E il Real si libererà di un allenatore ingombrante. Se vince i due obiettivi rimasti, andrà via lui. Da vincente.
E il Barcellona? Ha fatto la sua partita, di tanto tiki taka, ma è stato poco spietato sotto porta, anche per colpa di David Villa, che non segna da più di un mese. Dopo il vantaggio di Messi, anche se in undici contro dieci, ha smesso di giocare, permettendo al Real di pareggiare e trovando la reazione convincente solo nel finale. Un atteggiamento che deve essere diverso da questa sera, a Valencia, nella finale di coppa del Re.