Correva l'anno 1996. Miguel Indurain, dominatore assoluto del Tour de France, cercava il sesto successo consecutivo. Un'impresa ai tempi mai compiuta da nessun ciclista. Dopo una crisi sulle Alpi, tutti si attendevano la riscossa nel tappone pirenaico, con passaggio anche in Navarra, terra natia del campione spagnolo. Ma arrivato a casa, Indurain scoppiò. Scese dalla bici, accumulò ulteriore ritardo e chiuse il Tour in undicesima posizione, a oltre 14 minuti dal vincitore Riis.

La sensazione che la batosta per 3-2 rimediata dal Barcellona a Pamplona (sempre di Navarra di tratta...) abbia qualcosa di simile con il tracollo di Indurain. Anche in questo caso, suona come una resa definitiva. Messi e compagni in campionato sono a 10 punti di distanza dal Real Madrid. Troppi, a 16 giornate dalla fine.

Anche perché nella Capitale non mollano un colpo. Se si eccettua la sconfitta nello scontro diretto al Bernabeu, la squadra di Mourinho ha sempre vinto in campionato da ottobre, quando ci pensò il Levante a fare il miracolo. Stavolta l'impresa non è riuscita alle rane valenciane, nonostante il gol del vantaggio realizzato da Cabral dopo appena 5 minuti. Ci ha pensato Cristiano Ronaldo a lanciare il Real verso il titolo. Tripletta, 27 centri in 22 gare e tanti saluti. Finisce 4-2, gioco, partita e torneo Madrid.

Nelle retrovie torna a vincere il Valencia, che tiene saldo il terzo posto alle spalle di galacticos e blaugrana. L'Atletico Madrid continua a non subire gol (0 reti subite in 6 partite da quando è arrivato Simeone in panchina), ma a Santander è fermato dalla parate di Toño. Il punto serve comunque ai colchoneros per rimanere in zona Champions. La lotta per il quarto posto coinvolge diverse squadre. Anche il Malaga, che si rilancia in casa con il Maiorca e salva la panchina di Pellegrini. Per ora. Chiudiamo con il Saragozza, che torna a vincere dopo mesi, ma resta sempre ultimo. Appena 15 punti, qualcuno crede nella rimonta?