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Cori contro Koulibaly e i napoletani: gara sospesa, ecco cosa rischia la Lazio
COSA RISCHIA LA LAZIO - Con l'avvento del nuovo Presidente della Figc Carlo Tavecchio è cambiata la norma sulla discriminazione territoriale. La prima riunione del Consiglio federale targato Tavecchio modificò gli articoli 11 e 12 del codice di giustizia che equiparavano come illecito disciplinare la discriminazione razziale a quella territoriale. Le società risponderanno per insulti di secondo genere, "ma - spiegava Tavecchio - con gradualità", e senza chiusura immediata delle curve. La modifica stabilisce che non costituisce più comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, la condotta che direttamente o indirettamente comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale. Tale offesa è stata cancellata dall'articolo 12, come causa di responsabilità oggettiva delle società. Per quanto concerne gli insulti razzisti dei tifosi saranno inizialmente puniti con avvertimenti e multe alla squadra che sostengono: se recidivi, la squadra subirà delle penalizzazioni in classifica o nei casi più gravi la retrocessione e l'espulsione dal campionato. Le nuove norme della UEFA per lo stesso caso prevedono al massimo la chiusura dell'impianto e il pagamento di una multa di 50mila euro.
LE REAZIONI DEI DUE TECNICI - Sarri, tecnico del Napoli, ha spiegato l'umore del difensore Koulibaly: "Koulibaly l'ho visto solo un secondo dopo la partita, sarà amareggiato ma con l'aiuto dei compagni sarà sereno". Il collega della Lazio Pioli ha avuto due versioni un pò differenti: La prima ai microfoni della Rai:"I cori di discriminazione non dovrebbero proprio esistere. Servirebbe avere dei valori come rispetto e educazione e non dimenticarli mai". Questa la seconda parte ai microfoni di Mediaset: "Io non avrei sospeso la gara. I cori sono da condannare, ma così si rischia di dare troppa importanza a una minoranza di tifosi".