Leonardo: 'Milano casa mia, riprenderei il lavoro lasciato a metà con l'Inter'
Nostalgia canaglia. L'ex allenatore di Inter e Milan, Leonardo ha dichiarato in un'intervista al Corriere della Sera: "Dopo anni di straordinaria intensità, mi sento bene e sono in un momento di riflessione. Ho dovuto lasciare il Psg, ma non per mia volontà. Mi sono dimesso perché non sarebbe stato giusto rimanere, visto che non avrei potuto lavorare concretamente per via della squalifica".
"Nel 2011 sarei andato avanti volentieri ad allenare l'Inter, ma a sorpresa è arrivata l'offerta del Principe del Qatar, un'oportunità inattesa e incredibile che mi ha dato l'opportunità di gestire un club a 360 gradi per riportarlo in alto. Ne ho parlato col presidente Moratti, un personaggio straordinario che mi ha lasciato andare, anche se per me è stato un passo difficilissimo. Se avessi saputo che a Parigi sarei rimasto per così poco tempo, allora non sarei andato via dall'Inter".
"Moratti sta cercando di fare il meglio per l'Inter. A prescindere dai dettagli dell'accordo con Thohir, quella del presidente è un'intuizione eccezionale, un'apertura verso il futuro di portata storica. L'Inter non perde la sua identità, ma si apre a nuovi mercati, a nuove idee e a nuovi scenari per aumentare i ricavi e per poter investire di più. Moratti ha dimostrato ancora una volta di essere in anticipo sui tempi, sposando un progetto che può davvero cambiare tutto".
Futuro: "Io di nuovo in panchina? Penso più a un ruolo di manager all'inglese, mi piacerebbe essere un produttore di calcio, un uomo che ha maturato esperienze diverse e che le mette a disposizione di chi ha idee da trasportare sul campo. I presidenti sono tutti appassionati, ma poi si trovano a governare una situazione oggettivamente difficile e hanno bisogno di chi li aiuti a trasformare le loro idee in fatti concreti. Le squadre si possono costruire e sviluppare in tanti modi, basta essere chiari subito all'inzio. Se penso alla mia storia, penso che Milano e l'Inter o Rio e il Flamengo siano due situazioni lasciate a metà. Tornare a Milano? E' ancora casa mia".