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    Leonardo: 'Non torno in panchina, voci infondate su Gattuso. Mercato? A luglio molti giocatori volevano andare via...'

    Leonardo: 'Non torno in panchina, voci infondate su Gattuso. Mercato? A luglio molti giocatori volevano andare via...'

    Obiettivo Champions League, ma senza che diventi un'ossessione per il Milan. E' Leonardo a confermare la missione dei rossoneri, a margine dell'evento del Golden Foot a Montecarlo: "Per un club come il Milan l'obiettivo non può che essere il ritorno nell'Europa che conta e pensiamo di avere una struttura idonea a raggiungere questo traguardo, ma non dobbiamo fare l'errore di trasformarlo in un'ossessione. Ora siamo a tre punti dal quarto posto con una gara da recuperare, quindi perfettamente in media con le nostre ambizioni".

    GATTUSO - "Lui in discussione? Le voci sul conto di Rino provengono da fonti esterne al nostro ambiente e, per quello che ci riguarda, sono da considerarsi infondate. Voi sapete che io e Paolo parliamo poco, non possiamo stare a smentire voci su Gattuso ogni volta. Oggi Gattuso è l'allenatore del Milan e ciò che vogliamo è che lui rimanga, che vinca le partite, che la squadra migliori. Non possiamo stare sempre su questa storia, Gattuso è stato messo in discussione dall'esterno, per due volte ed è una cosa che mi sembra fuori luogo. Noi come modo di essere non staremo a smentire ogni volta queste cose che lasciano il tempo che trovano. Fra noi tre: io, Paolo e Gattuso, anche per la storia che abbiamo insieme a per la complicità che abbiamo posso dire che sarà sempre tutto chiaro tra di noi. Gattuso sa di godere del pieno sostegno di società e gruppo".

    MODULO - "Due punte? Durante una stagione, con una squadra in costruzione, può succedere di tutto. Gattuso fa le sue scelte e ogni momento è diverso, si cerca la medicina per vincere. Corti davanti? Sapevamo fin dall'inizio che la squadra potesse offrire più varianti, abbiamo giocatori capaci di fare tanti ruoli come Castillejo e Borini"

    IBRAHIMOVIC AL MILAN - "Io penso che parlare adesso di mercato sia un po' fuori, pensiamo alla crescita della squadra e sinceramente abbiamo visto una reazione importante dopo due sconfitte, cosa molto importante. Siamo quinti in classifica con una partita in meno a tre punti dalla zona Champions che rimane il nostro obiettivo anche se sappiamo che non sarà facile. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti: il 20 luglio eravamo squalificati in Europa League, avevamo tanti giocatori che volevano andar via. Una squadra sicuramente da rianimare e lo è ancora. E poi negli ultimi anni il Milan ha faticato, arrivava sesto, settimo, ottavo e non possiamo pensare che da un giorno all'altro diventi una squadra da scudetto. Mi sembra che ci siano aspettative esagerate, noi siamo tranquilli perché abbiamo tracciato una linea e ci siamo abbastanza dentro".

    VITTORIA CON LA SAMPDORIA - "Vittoria non solo per i tre punti, ma per come è arrivata".

    VOTO ALLA SQUADRA - "Complicato dare un numero, ricordiamo dove siamo: la terza squadra che ha fatto più gol, a tre punti dalla zona Champions e secondi in Europa League".

    DIRIGENTE - "Mi sento bene, divido sempre in due gruppi: giocatori da una parte, dirigenti dall'altra. Ho cinquant'anni, penso di avere vissuto cose che mi hanno dato serenità: è il lavoro che mi piace".

    TORNARE IN PANCHINA - "Altre voci che devo smentire, ho scelto la mia squadra e sono felice di quello che sto facendo".

    PAQUETA - "Ha 21 anni, è una grande promessa, ha iniziato a giocare in Nazionale e ha accumulato una certa esperienza in una squadra seconda nel campionato brasiliano. Arriverà in una squadra in costruzione, per questo avrà bisogno di tempo, ma sicuramente è un ragazzo che ha qualità promettenti".

    HIGUAIN - "Come lo giudico? Ha due gol in meno di un giocatore straordinario come Cristiano Ronaldo, che gioca in una squadra che vince da sette anni. Quindi ha cinque gol con una partita in meno e questo evidenzia il suo indiscutibile valore, per noi è un punto di riferimento importantissimo".

    DONNARUMMA - "Non è più una promessa ma una grande realtà, in quanto portiere della Nazionale. Come tanti giocatori del Milan ha vissuto alti e bassi, riflesso di una situazione non semplice anche a livello societario: le sue potenzialità si vedono in tanti momenti, deve trovare costanza ma ha tempo davanti a sé". 
     

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