La Lega Serie A replica al Consiglio Federale: 'Poco comprensibile la rigidità sull'indice di liquidità'
“Soddisfatti per aver finalmente approvato le modifiche dello Statuto” – ha commentato Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, a margine del Consiglio federale – “Permangono le perplessità sull’indice di liquidità, non per l’utilità dell’indicatore in sé, ovviamente, ma per i tempi e i modi con cui è stato reintrodotto come requisito di ammissione. Siamo a fine aprile, l’iscrizione è a fine maggio, ma l’indice fotografa la situazione al 31 marzo: ha così efficacia retroattiva e, soprattutto, obbliga eventuali squadre a immettere liquidità senza poter ricorrere al mercato e in un contesto ancora sotto gli effetti della pandemia”.
Il Consiglio federale di oggi ha approvato, tra l’altro, le modifiche dello Statuto della Lega Serie A e i manuali di licenze nazionali per la stagione sportiva 2022/2023 per la Serie A, la Serie B e la Lega Pro. Per la Serie A, torna l’indice di liquidità come criterio di ammissione – lo era stato fino alla stagione 2019/2020 – con valore 0,5. A metà marzo la Federazione aveva proposto 0,7. La Lega, nelle scorse settimane, ha lavorato a una serie di proposte per rendere sostenibile e graduale il ritorno alla normalità: tra queste, è stato accolto l’abbassamento dell’indice di liquidità.
“Confesso che in Consiglio non abbiamo trovato tutte le risposte alle domande che abbiamo posto. Perché proporre un indice 0,7 a marzo, con stadi ancora a capienza ridotta e lo stato di emergenza ancora in corso, se la Serie A mai ha avuto questo valore per iscriversi al campionato?” – ha proseguito Lorenzo Casini – “Nella stagione 2019/2020, il valore era 0,6. Perché non siamo partiti da lì? Per quest’anno, poi, sarebbe stato ragionevole correggere l’indice di 1/3, come è stato calmierato l’indice di patrimonializzazione per Serie B e Lega Pro (da 0,15 a 0,10). Per questa ragione abbiamo suggerito 0,4, senza ulteriori correttivi. Anche il valore dell’indicatore dell’indebitamento è poco comprensibile: 1,2, quando era 1,5 prima della pandemia, a fronte di minori cavi e maggiori costi”.
“La Serie A vuole un calcio sano, anche nel rispetto delle nuove norme Uefa, ma la tempistica e le modalità non ci hanno convinto. La Lega già a febbraio, prima della mia elezione, aveva all’unanimità chiesto che l’indice non fosse reintrodotto in un momento così vicino all’iscrizione al campionato e a mercato invernale già chiuso” – conclude Casini – “Certo è che per il futuro le squadre di Serie A, così come quelle delle altre leghe, debbono sapere con congruo anticipo regole e condizioni per iscriversi al campionato”.
Infine, il Consiglio ha approvato le modifiche delle NOIF riguardanti il passaggio al professionismo del calcio femminile. “Sono molto contento” – conclude Casini – “E mi ha sorpreso leggere di resistenze della Serie A su questo. È l’opposto! Mi auguro che la Lega Serie A giunga presto ad avere due divisioni, maschile e femminile, così da poter valorizzare ancora di più un movimento in forte crescita".