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    Lega Pro: indagato l'ex presidente Macalli

    Lega Pro: indagato l'ex presidente Macalli

    I contratti di consulenza, le spese legali, i compensi dei sindaci, l’acquisto della sede, la relazione al bilancio (con lettera di dimissioni annessa) dell’ex sub commissario Dino Feliziani, e pure quella che l’allora d.g. Francesco Ghirelli presentò il 5 settembre dello scorso anno, per cui di lì a poco venne messo alla porta. Due giorni fa, la Guardia di Finanza si è portata via praticamente tutto quello che ha trovato, a Firenze, dalla sede della Lega Pro, e a Roma, in via Gregorio VII, dove ha sede legale la Calcio Servizi Srl, la controllata della Lega, di cui sostanzialmente è al contempo costola immobiliare e tesoreria. 


    Ed è proprio dalla società amministrata da Mario Macalli con i consulenti Guido Amico Di Meane e Giovanni Figoli, entrambi commercialisti, che è partita l’inchiesta della Procura di Roma, affidata al sostituto procuratore Alberto Liguori, membro del pool economico della Procura. L’indagine è ancora in fase embrionale, ma il pm ha già raccolto materiale sufficiente a ipotizzare reati e indagati (che non sono stati ancora avvisati). Nella lista, figura sicuramente Macalli, per anni dominus praticamente incontrastato della Lega Pro e amministratore unico della Calcio Servizi. Ma non è l’unico, anzi la lista è in continua evoluzione. Come i reati, a cominciare da quelli ipotizzati per le criticità emerse nella corposa relazione di Feliziani, già passata al setaccio dai pm di Napoli che indagano sulla telefonata Lotito-Iodice e dalla Procura federale che a sua volta ha aperto un’indagine. Dal falso in bilancio (l’atto di esecuzione forzata sulla sede omesso all’Assemblea) all’appropriazione indebita (i compensi di Figoli ben oltre la durata del suo contratto), fino al peculato (le tariffe esagerate corrisposte ai membri del Collegio sindacale in virtù di una delibera del Consiglio direttivo vecchia di 15 anni). Anomalie, chiamiamole così, per cui già alla consegna della relazione Feliziani aveva suggerito al commissario Tommaso Miele di rivolgersi ad un legale per eventuali richieste di risarcimento. Un suggerimento che non risulta sia stato accolto. Con ogni probabilità, poi, l’indagine della Procura di Roma, coordinandosi con quella di Napoli, dovrà far luce sull’enorme giro di denaro che la Lega Pro muove, su come sono stati o non sono stati distribuiti i contributi federali e quelli della mutualità, sul perché non siano state restituite le fideiussioni alle società fallite, e su come nelle casse della Lega Macalli e soci abbiano accumulato un tesoro di milioni. 

    Gazzetta dello Sport


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