Lecco e Reggina, la prossima Serie B è ancora in sospeso. E nel club calabrese è terremoto societario
Sono ore di grandissima apprensione per due delle piazze teoricamente destinate ad essere protagoniste del prossimo campionato di Serie B. Scadeva alla mezzanotte di ieri il termine per le partecipanti per presentare tutti i requisiti e tutta la documentazione necessaria per l'iscrizione, ma per Reggina e Lecco il rischio di non essere ammessi e, nel caso dei lombardi, di ripartire addirittura dai dilettanti (non avendo presentato una contestuale richiesta di iscrizione alla Serie C) è tutt'altro che peregrino. Colpa di un via libera da parte delle autorità preposte di Padova per l'utilizzo dello stadio "Euganeo" - fintanto che non saranno completati i lavori di adeguamento del "Ceppi-Rigamonti" agli standard per il campionato cadetto - arrivato tardivamente. Soltanto nelle scorse ore infatti sia la Prefettura della città veneta che i vertici del Padova hanno dato luce verde, inviando la PEC necessaria per completare la richiesta alla FIGC da parte del Lecco. "La richiesta è arrivata a poche ore dal termine per la domanda di iscrizione. E non ce la siamo sentita di negare l’aiuto a un club con cui abbiamo buoni rapporti. Poi certo non dipende solo da noi. Auguro al Lecco di riuscire a fare la Serie B", ha dichiarato a Padovasport.tv l'ad Alessandra Bianco.
REGGINA SUL FILO - Ancora più intricata è la situazione relativa alla Reggina, che ha fatto pervenire nei termini previsti i documenti richiesti dalla Lega Serie B per confermare la partecipazione al prossimo campionato: dalla fideiussione bancaria all'attestazione dell'assenza di debiti verso altri club e verso i propri tesserati, oltre al pagamento di alcuni oneri fiscali. Peccato che sino alla tarda serata di ieri nella sede della FIGC non fossero ancora giunti i bonifici degli ultimi tre mesi ai calciatori (quasi 4 milioni) e anche i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023 (quelli che avevano portato al -5). Per questi ultimi con il Tribunale era stata concordata la scadenza al 30 giugno, data stabilita anche per i famosi 757 mila euro del piano di ristrutturazione, garantiti da fideiussione ma (pare) non pagati in attesa del 30. Considerando che la FIGC non ammette deroghe sui termini di presentazione delle istanze, a questo punto dovrà essere la Covisoc a verificare se i i requisiti per l'iscrizione siano stati soddisfatti interamente o parzialmente e due delle formazioni retrocesse dalla B alla C al termine dell'ultima stagione, Brescia e Perugia, hanno chiesto di poter accedere agli atti per essere pienamente informati della possibilità di ripescaggio nel caso in cui Lecco e Reggina non fossero ammessi.
DIMISSIONI IMPROVVISE - Come se non bastasse l'incertezza relativa al campionato che disputerà ad agosto, la società calabrese ha vissuto ulteriori turbolenze dopo le dimissioni presentate in giornata dal presidente Cardona e dall'amministratore delegato Castaldi. Una decisione figlia del possibile nuovo passaggio di proprietà del club da Felice Saladini ad alcune cordate non ancora identificatesi in maniera precisa. "Si è conclusa per il club la fase di emergenza, iniziata con l’acquisizione un anno fa e proseguita con il consolidamento sportivo e il ripianamento del debito. Mi sono reso disponibile ad avviare colloqui con chi manifesta interesse verso la Società ed è per questo che il presidente e il consiglio d’amministrazione hanno presentato le dimissioni in modo da lasciare libertà di gestione a chi parteciperà al progetto", ha dichiarato lo stesso patron amaranto.
REGGINA SUL FILO - Ancora più intricata è la situazione relativa alla Reggina, che ha fatto pervenire nei termini previsti i documenti richiesti dalla Lega Serie B per confermare la partecipazione al prossimo campionato: dalla fideiussione bancaria all'attestazione dell'assenza di debiti verso altri club e verso i propri tesserati, oltre al pagamento di alcuni oneri fiscali. Peccato che sino alla tarda serata di ieri nella sede della FIGC non fossero ancora giunti i bonifici degli ultimi tre mesi ai calciatori (quasi 4 milioni) e anche i pagamenti (circa 3 milioni) dei 5 mesi di Inps e dei 4 di Irpef del 2023 (quelli che avevano portato al -5). Per questi ultimi con il Tribunale era stata concordata la scadenza al 30 giugno, data stabilita anche per i famosi 757 mila euro del piano di ristrutturazione, garantiti da fideiussione ma (pare) non pagati in attesa del 30. Considerando che la FIGC non ammette deroghe sui termini di presentazione delle istanze, a questo punto dovrà essere la Covisoc a verificare se i i requisiti per l'iscrizione siano stati soddisfatti interamente o parzialmente e due delle formazioni retrocesse dalla B alla C al termine dell'ultima stagione, Brescia e Perugia, hanno chiesto di poter accedere agli atti per essere pienamente informati della possibilità di ripescaggio nel caso in cui Lecco e Reggina non fossero ammessi.
DIMISSIONI IMPROVVISE - Come se non bastasse l'incertezza relativa al campionato che disputerà ad agosto, la società calabrese ha vissuto ulteriori turbolenze dopo le dimissioni presentate in giornata dal presidente Cardona e dall'amministratore delegato Castaldi. Una decisione figlia del possibile nuovo passaggio di proprietà del club da Felice Saladini ad alcune cordate non ancora identificatesi in maniera precisa. "Si è conclusa per il club la fase di emergenza, iniziata con l’acquisizione un anno fa e proseguita con il consolidamento sportivo e il ripianamento del debito. Mi sono reso disponibile ad avviare colloqui con chi manifesta interesse verso la Società ed è per questo che il presidente e il consiglio d’amministrazione hanno presentato le dimissioni in modo da lasciare libertà di gestione a chi parteciperà al progetto", ha dichiarato lo stesso patron amaranto.