Lecco, Di Nunno: 'Fuori dalla Serie B? La Lega ne pagherà il conto. Documenti in ritardo? Chi lo pensa non sta bene'
Lunga intervista al patron del Lecco Paolo Di Nunno sulla battaglia legale intrapresa per garantire alla sua società di disputare la prossima Serie B dopo la bocciatura dell’iscrizione da parte del Collegio di Garanzia del Coni e in vista della decisione del TAR prevista per il due agosto: “La sensazione è che noi la B l’abbiamo conquistata sul campo. Se ci lasciano fuori ci sarà anche un conto da pagare per la Lega, perché io sto spendendo 1,2 milioni di euro per mettere a norma lo stadio. Senza contare che stiamo già perdendo soldi per il turno di Coppa Italia che avremmo dovuto fare. Stiamo lavorando, se uno va al Rigamonti-Ceppi trova gli operai e siamo sicuri al 99,9% di essere riammessi. Ci hanno detto che tra il 20 e il 22 agosto i lavori al Rigamonti-Ceppi potrebbero essere finiti, ma non si sa mai. Magari avremo bisogno dell’Euganeo per 1-2 partite e non per 3-4, ma Padova è a disposizione. Dicono che ho consegnato i documenti in ritardo, ma io ho finito di giocare il 18 a mezzanotte e avrei dovuto consegnare tutto il 20? Chi lo pensa non sta bene”. IL SOSTEGNO DELLE ALTRE SOCIETA’ - “Il sostegno delle 18 squadre può essere utile come no. C’è pure il Comune parte lesa, così come io lo sono visto che prima mi hanno detto sì e poi no. E al Coni alcune cose non sono andate bene, ma lo diremo alla fine di vicenda. Perugia? Non capisco perché si è messo di mezzo, il Brescia non mi interessa, non ha fatto nulla, ma perché il Perugia ha fatto ricorso? E il Foggia perché si è fatto avanti? Li abbiamo battuti 2-1 in casa loro e 3-1 a Lecco, bisogna accettarlo”.
IL MERCATO - “È un problema. Ho una squadra di C, così non posso fare la B e non posso fare contratti. Avrei bisogno di 4 giocatori: un centrale di esperienza, un centrocampista forte, una mezzala, una punta”.