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    Leccemania: un inarrestabile Banda e la voglia di vincere riportano i tre punti

    Leccemania: un inarrestabile Banda e la voglia di vincere riportano i tre punti

    • Stefano Gennari
    L’ultimo quarto d’ora sta diventando la “zona Lecce”, riprendendo la più celebre di Cesarini, che al Via del Mare ha fruttato quattro punti nelle ultime due partite. Più importanti gli ultimi tre che hanno condotto i salentini alla vittoria che mancava da ben tre mesi. Nel mezzo si sono viste prestazioni più o meno buone che avrebbero meritato un bottino migliore ma, nonostante ciò, l’ultimo successo ha visto sorridere anche la classifica con il sorpasso proprio al Frosinone.

    FATTORE BANDA - Lo zambiano non ha segnato ma ha lasciato il segno creando occasioni per sé e per i compagni, saltando qualsiasi avversario lo contrastasse. Dopo la stagione di ambientamento in cui ha vissuto fasi alterne, ora è diventato un giocatore imprescindibile nello scacchiere di D’Aversa. Se dovesse diventare più continuo anche in zona gol sarebbe devastante ma probabilmente arriva meno lucido sotto porta per via delle continue accelerazioni che permettono di creare superiorità numerica nonché giocatore nevralgico nella costruzione delle occasioni. La prestazione con il Frosinone è stata la consacrazione di quanto aveva fatto vedere sino ad ora, condita da un assist, una traversa e un palo dopo la rete a Empoli.

    RITMI, UOMINI E TATTICA - Dopo la meritata copertina per Banda, veniamo alla partita: il Lecce ha fatto rivedere con più costanza ciò che ha sempre funzionato nella squadra di D’Aversa, a partire dal pressing alto che nella prima parte del match ha tenuto il Frosinone lontano dall’area giallorossa ed ha permesso immediatamente di sfruttare l’errore di Turati e soci per il primo gol di Piccoli da titolare. Tuttavia, il vantaggio ha fatto rallentare il Lecce che, con il passare dei minuti, ha subìto le iniziative ciociare che hanno portato prima a un paio di occasioni sventate dal sempre ottimo Falcone e poi al rigore causato ingenuamente da Blin. Nella ripresa si vede un Lecce decisamente offensivo e motivato a vincere, tutt’altra cosa rispetto a Empoli, merito anche del cambio tattico operato da D’Aversa che ha messo Strefezza per vie centrali con Oudin leggermente più largo che ha permesso di sfruttare al meglio le qualità del brasiliano aprendo la mediana avversaria per le imbucate di chi attaccava la profondità. La voglia di osare per la vittoria viene sottolineata anche dai cambi del mister che a Piccoli aggiunge Krstovic apparso più in partita rispetto alle ultime uscite, evidentemente grazie agli spazi che apre il compagno di reparto. Dopo occasioni limpide e sotto porta, a sbrogliare la matassa ci pensa Ramadani che, da lontano ma indisturbato, buca la porta di Turati ingannato anche da una leggera deviazione. L’albanese si prende la scena dopo un match non proprio impeccabile ma in questa stagione è diventato imprescindibile nel centrocampo di D’Aversa e nell'ultima occasione giovando di un reparto equilibrato ma anche di qualità con Blin e Oudin ai suoi lati che gli hanno permesso di preoccuparsi meno di correre su tutta la mediana e anche di liberarsi per il tiro da fuori area.

    CLASSIFICA VERSO LA SCALA DEL CALCIO - Un urlo liberatorio quello al gol di Ramadani che era rimasto in gola per tre mesi, complici prestazioni buone ma che hanno fruttato poco ed altre sottotono, che proiettano i giallorossi a metà classifica al di sopra proprio del Frosinone e permette di presentarsi a San Siro con la mente più libera cercando il più possibile di replicare le idee vincenti di D’Aversa che hanno caratterizzato l’ultima sfida casalinga.
     

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