Leccemania:| La verità nei prossimi 270'
'Ora siamo una squadra'. L'imprimatur di Gigi De Canio dopo il pareggio col Milan equivale ad un esame di laurea superato per il suo Lecce che, come un diesel, sale di giri ogni domenica ed inizia a carburare come si conviene ad una squadra di serie A. Concentrati, motivati, attenti e tatticamente perfetti i giallorossi si stanno rivelando un ostacolo da valutare con molta attenzione per le ambizioni delle big. Il primo campanello d’allarme è suonato il 26 settembre scorso a Palermo. Contro l’ex Delio Rossi Giacomazzi e compagni hanno messo in scena una prestazione da incorniciare che avrebbe meritato maggior fortuna rispetto ad un 2-2 che comunque ha gratificato i 22.378 spettatori del 'Barbera'.
Il bis è stato presentato ai tifosi giallorossi direttamente a domicilio. Il 10 novembre l’Inter di Benitez ha pagato dazio (1-1) al Via del Mare e circa un mese dopo anche a Napoli (sconfitta 1-0 al 93') si sono accorti che la posizione di classifica non rispecchiava le reali potenzialità della squadra. Lazio e Milan è storia di oggi e, risultati a parte, contro questi avversari i giallorossi hanno esibito un calcio interessante che metterebbe in cassaforte la salvezza se solo ci fosse qualche solista in più. Ma è realmente un Lecce 'ammazzagrandi' ed in quanto tale capace di centrare l'obiettivo primario della stagione? La conferma di quanto sopra si avrà nei prossimi 270' contro Fiorentina, Cesena e Parma.
Paradossalmente giocare contro le squadre di vertice è più facile rispetto a quelle di media e bassa classifica perché sono sempre loro a fare la partita lasciando spazi, libertà di manovra e ripartenze che, se veloci e bene organizzate, possono far male. Il difficile viene con tutte le altre e in maniera significativa in casa contro dirette avversarie, come è accaduto in occasione del derby col Bari che comunque fa storia a sé. 'A partire dalla gara contro il Chievo c'è stato un miglioramento da parte di tutti, abbiamo una concentrazione e un modo di giocare diverso - ha confermato Gianni Munari -, abbiamo trovato un assetto di squadra che magari all'inizio non avevamo, ora siamo più solidi, soprattutto in mezzo al campo ed il pareggio col Milan è un segno di maturità del gruppo'.
Ora però De Canio aspetta i giusti rinforzi per ribadire quanto sopra, ma non sarà facile perché in via Templari cercano prestiti di lusso in grado di far fare un salto di qualità alla squadra. Una quadratura del cerchio che se completata sarebbe da brevettare subito per avere l'esclusiva di un modus operandi singolare ma dettato dalla necessità. Un difensore innanzitutto per chiudere a doppia mandata la difesa più battuta d'Italia, e poi anche un attaccante visto che Ofere ha concluso la stagione con i legamenti del ginocchio destro a pezzi e Chevanton sembra prontissimo a fare le valigie. Morale della favola: il campionato è sempre tutto da giocare.