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Leccemania: rinuncia agli stipendi ma quale piano per le retrocessioni?
RINUNCIA STIPENDI – E’ notizia di qualche giorno fa l’accordo tra i giocatori della prima squadra e la società per la rinuncia alla mensilità di marzo che verrà convertita in eventuale premio salvezza. Un altro grande segnale dal club che dimostra la compattezza tra calciatori e dirigenza che ha accompagnato la doppia promozione fino alla Serie A. Si è sempre ribadito come alla base dei risultati sportivi ci sia stata anche la professionalità del club e un gruppo coeso al suo interno che ha navigato sempre in un’unica direzione e continuerà a farlo verso la salvezza sul campo se dovesse riprendere il campionato.
RIPRESA E INCOGNITE – Mentre ancora ci sono da limare alcuni punti sul protocollo per la sicurezza dei calciatori, la curva dei contagi giornalieri scende sia a livello nazionale che in Salento, per fortuna poco toccato dal virus. Questo può essere un segnale incoraggiante per la ripresa del campionato ma proprio le prime settimane di giugno ci diranno se la ripresa dal lockdown non ha portato nuovi ed eccessivi contagi. In Federazione si parla appunto di un piano B che per avere le qualificate alle coppe europee da comunicare alla UEFA. In tutto ciò le retrocessioni come verrebbero stabilite? Si apre quindi lo scenario dei playout? E soprattutto quali squadre verrebbero comprese se la classifica non è ben definita essendoci squadre che non hanno lo stesso numero di partite? Sicuramente in caso di mancata ripresa la classifica sverrà congelata ma i criteri per gli scontri diretti che decideranno le retrocessioni saranno importanti.