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    Leccemania: poco cinismo e molta ingenuità, sfuma l’occasione per dare il colpo di grazia ad una concorrente

    Leccemania: poco cinismo e molta ingenuità, sfuma l’occasione per dare il colpo di grazia ad una concorrente

    • Stefano Gennari
    Due volte in vantaggio e in entrambe ripreso, ancora nulla di fatto per il Lecce che non riesce a vincere e soprattutto non lo fa contro una diretta rivale per la salvezza a cui avrebbe tagliato le gambe e probabilmente il destino dell’ex Baroni giunto alla sfida di lunedì sulla graticola. Le disattenzioni dei giallorossi e l’assalto degli scaligeri hanno costretto la squadra di D’Aversa ad un pareggio amaro che poteva essere vittoria ma nel finale anche sconfitta se non ci fosse stato Falcone in un match che poteva essere chiuso ben prima.

    Infatti, l’avvio timido di entrambe le squadre, che poche volte erano giunte in area di rigore, faceva pensare ad un match bloccato ma poi il Lecce ha alzato i giri ed il pressing con cui ha ottenuto il gol pregevole di Oudin. Il vantaggio salentino ha praticamente tagliato le gambe ad un Verona già ferito ed in crisi su cui bastava infliggere l’ultimo colpo ma l’occasione di Banda, che sbaglia davanti al portiere e non passa il pallone al compagno libero davanti alla porta, riaccende il lumino di speranza gentilmente offerto dalla superficialità (e inesperienza) di Dorgu.

    Il pareggio prima dell’intervallo, ossia nel peggiore momento dei veronesi, dà spinta e nuovo entusiasmo alla squadra di Baroni che rientra in campo con tutt’altro piglio rispetto ad un Lecce impaurito ma a fare la differenza è la prestazione di alcuni singoli che stanno facendo bene che premia Gonzalez, bravo e fortunato a segnare con un tiro da fuori leggermente deviato. Seconda occasione quindi per il Lecce di annientare una squadra che arriva da un periodo di crisi, va due volte in svantaggio, per giunta la seconda nel suo migliore momento e che si ritrova con uno stadio ammutolito e spaventato. A riportare gli scaligeri sui binari dell’entusiasmo è un’altra ingenuità su Djuric, giocatore capace di essere pericoloso esclusivamente di testa che su calcio piazzato non riceve le giuste attenzioni, nonostante si fosse già messo in evidenza per l’unico colpo che è nelle sue corde.

    Dopo l’Udinese, il Lecce perde occasione di fare punti contro squadre in difficoltà e, in questo caso, contro una diretta rivale che, seppure distante, potrebbe ritrovarsi a lottare in classifica come un anno fa quando venne data per spacciata e vinse al Via del Mare. Occasione persa, dunque, per poter muovere la classifica lasciando comunque invariato il distacco ma il Lecce deve guardare sé stesso riconoscendo i propri errori nei momenti in cui doveva mostrare cinismo e maturità.
     

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