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    Leccemania:| Non ci resta che piangere

    Leccemania:| Non ci resta che piangere

    L'amministratore delegato dice che i conti sono in pareggio, la proprietà vuol mollare tutto, e la squadra è di nuovo in zona retrocessione. Accade a Lecce, dove l'ennesimo gol incassato all'ultimo minuto - contro la Roma è il dodicesimo della serie in altrettante partite - ha fatto precipitare le azioni giallorosse, e mister De Canio è chiamato a tirare fuori un altro coniglio dal suo cilindro in vista delle prossime sfide con Bologna, Inter e Udinese.

    'Se nessuno mi aiuterà mollo tutto'. La frase, minacciosa o di avvertimento che dir si voglia, è stata buttata lì da Giovanni Semeraro, azionista di maggioranza del club, ad una riunione tra industriali esattamente a pochi giorni dalla delicatissima sfida col Bologna. Una 'iniezione di fiducia' niente male per squadra e ambiente che, si spera, non sia stata presa sul serio da tecnico, giocatori e tifosi, questi ultimi per la verità ormai abituati al 'pianto greco' della società ad ogni inizio e fine di stagione. E non è un caso se il numero degli abbonati regredisce ogni anno.

    Se effettivamente sono queste le intenzioni della proprietà, andrebbe a farsi benedire il tanto sbandierato 'progetto' a lunga scadenza varato due anni addietro ed ora in avanzato stato operativo nella nuova dimensione sportiva della serie A. In attesa di verificare se si tratta solo di uno 'specchietto per le allodole', resta aperta una vera e propria contraddizione anche secondo quanto dichiarato pochi giorni prima, pubblicamente, dai microfoni di una tv privata, dall'amministratore delegato Claudio Fenucci: 'Ora i conti sono in pareggio, fermo restando il deficit pregresso di 4,8 milioni di euro relativo alla campagna di agosto'.

    E allora? Con i costi di gestione ridotti al minimo fino ad oggi la proprietà non ha mai cercato partners con i quali condividere e pianificare il futuro del Lecce. In Via Templari è sempre in bella evidenza il cartello 'Vendesi', ma al quarto piano nessuno si è mai preoccupato di cercare un acquirente aspettando, o meglio sognando, che il Rockfeller di turno bussasse con un assegno in bianco a portata di mano. Né si è mai saputo quanto costa il Lecce ed ora, con la squadra impelagata ad evitare la serie B, il rischio che il 'giocattolo' si rompa tra le mani dello stesso Semeraro senza che ci sia nessuno in grado di ripararlo è reale.

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