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    Leccemania: l’attacco che segna e le giocate di qualità, ecco i punti pesanti

    Leccemania: l’attacco che segna e le giocate di qualità, ecco i punti pesanti

    • Stefano Gennari
    Il Lecce si dimostra ancora una volta bestia nera nelle trasferte e questa volta ci va giù pesante espugnando il difficilissimo Franchi di Firenze contro una Fiorentina desiderosa di riscatto dopo un periodo buio che il Lecce riesce a sfruttare a proprio vantaggio. I viola si sono dimostrati motivati e superiori tecnicamente fin dall’inizio ma, dopo una partenza a rilento, il giallorossi hanno preso le misure rendendo sterili gli attacchi avversari e rendendosi pericolosi nei capovolgimenti di fronte.

    LA QUALITA’ CHE SERVE – Il gioco di Liverani, non è un mistero, è caratterizzato da un buon fraseggio e lo ha chiesto ai suo giocatori, come si è potuto ascoltare in diretta dagli spogliatoi prima di entrare in campo. Dopo i primi venti minuti di soli attacchi viola, il Lecce è riuscito a fare anche il suo gioco preferendo una gestione oculata della palla piuttosto che isolate fiammate. Nel primo tempo la squadra ha sbagliato tecnicamente negli ultimi metri  ma la circolazione della palla dava comunque segnali positivi. Gli scambi di maggior qualità si sono visti dalla seconda parte del primo tempo culminando nella bella azione che ha portato al gol di La Mantia. Finalmente i giallorossi hanno potuto sfruttare le caratteristiche dei centrocampisti dotati di più tecnica per arrivare alla rete della punta centrale. Ha giovato anche avere una seconda punta come Farias che già contro il Cagliari aveva dato ottimi segnali in tal senso cambiando il corso della partita. 

    IL RITORNO DEL BOMBER – Arriva il gol di La Mantia proprio nel momento del bisogno, con Lapadula squalificato e Babacar a mezzo servizio, il Lecce ritrova il gol del suo bomber della passata stagione. Si tratta di un gol importante perché, oltre ai tre punti che ne sono derivati, permette a Liverani di poter contare su tutti gli attaccanti che purtroppo non hanno avuto continuità per via di infortuni, squalifiche e giornate storte. In estate si diceva che probabilmente il reparto offensivo era affollato ma questo può essere positivo per una sana competizione tra di loro, in modo che ognuno dia sempre il massimo anche se impiegato di meno e poi perché permette a Liverani di schierare chi ritiene opportuno in base alla partita.

    PUNTI PESANTI – Sulla bilancia, i tre punti a Firenze pesano per due motivi: in primis per la difficoltà della trasferta ma, in secundis, perché con la sconfitta del Genoa si crea un solco di quattro punti tra il Lecce e la zona rossa. Ora i salentini, con un calendario più alla portata e con tre gare in casa nelle prossime quattro sfide, può gestire al meglio ogni singola partita con meno pressioni. 

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