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Leccemania: entusiasmo per mercato e prestazione ma manca l’ultimo guizzo
COLPI STELLARI – L’accostamento di Umtiti al Lecce ha portato tanta sorpresa quanto entusiasmo per la piazza giallorossa che chiedeva a grande voce rinforzi in difesa cui era seguita la risposta di Corvino nella conferenza stampa della scorsa settimana, che ora estrae il coniglio dal cilindro con una trattativa che ha avuto una forte risonanza mediatica. Il colpo in canna sarebbe per un difensore di 28 anni, campione del mondo con la Francia nel 2018 e con le esperienze nel Lione (dove è cresciuto) e quella meno buona ma condita da circa 90 presenze nel Barcellona. Il difensore è ai margini con i blaugrana in seguito a guai fisici e diatribe con l’attuale club che gli aveva rinnovato il contratto sino al 2026 per non perderlo a parametro zero ma il Lecce è pronto a puntarci e il rilancio di un giocatore di questa caratura può permettere ai salentini di fare un importante salto. Il mercato è fatto di occasioni e Samuel Umtiti (se confermato) in prestito con ingaggio pagato dal Barcellona è molto di più. Corvino, comunque, si è tutelato chiudendo per Marin Pongracic, difensore del Wolfbsurg che a 24 anni conosce già la musichetta della Champions League oltre ad aver giocato in Bundesliga con la squadra biancoverde e il Borussia Dortmund, a cui aggiungere anche alcune presenze nella nazionale croata. A quel punto il Lecce avrebbe un reparto arretrato completo numericamente permettendo a Umtiti di riprendere la forma e a Pongracic di ambientarsi, con la possibilità di avere una coppia di difensori di livello internazionale.
PERSONALITA’ MA SENZA GRAFFIARE – Dopo che il mercato è stato al centro del sabato calcistico, si è passati al campo dove il Lecce, in quel di Reggio Emilia, cercava continuità di prestazione e con la possibilità di qualche punto. Contro il Sassuolo, infatti, non è mancata la personalità già vista con l’Inter che ha permesso di sorprendere i neroverdi soprattutto nell’approccio della partita. Quando la squadra di Baroni prende campo mostra anche qualche buona trama di gioco: nel primo tempo l’azione è molto elaborata con il solito Strefezza ad ispirare e Ceesay che, lanciato in profondità o nella costruzione della manovra, cerca di rendersi pericoloso, mentre nella ripresa la squadra ha puntato su una verticalizzazione veloce per sorprendere la difesa avversaria. Nelle diverse occasioni potenziali o avute, il Lecce è mancato nella cattiveria sotto porta, come accaduto a Banda che, su una verticalizzazione, all’interno dell’area tocca troppe volte il pallone per trascinarselo fuori anziché tirare dopo uno o due tocchi avendo davanti lo specchio della porta, oppure ancora nell’aggredire gli ultimi metri sui cross dei terzini e degli esterni. Ciò che resta, quindi, è sicuramente la prestazione mai rinunciataria e poca sofferta in difesa dato che i giallorossi si sono arresi davanti al gol della domenica (e per ora del campionato) di Domenico Berardi, un giocatore superiore rispetto ai ventidue in campo. Dunque, il Lecce c’è o quasi, ora serve graffiare.