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    Leccemania:| Dottor Jekill e mister Hyde

    Leccemania:| Dottor Jekill e mister Hyde

    Contare i punti persi ed i gol incassati è il nuovo passatempo dei tifosi giallorossi. Ogni domenica un aggiornamento, ogni settimana un nuovo record da battere tra la costernazione generale verso una squadra che fa e disfa più velocemente di quanto faceva Penelope con la sua tela. I numeri? Da film dell'orrore: 18 punti gettati al vento in otto drammatiche partite, 17 reti incassate nel finale (7 negli ultimi 180') e, dulcis in fundo, 46 gol subiti in 25 incontri. Da Guinness dei Primati. Una squadra scarsa tecnicamente, inesperta, o soltanto poco concentrata in alcuni frangenti della partita? Si accettano scommesse, ma probabilmente la verità comprende tutte e tre le ipotesi.

    Il buon giorno si vede dal mattino. Purtroppo. E così alla quarta giornata, in casa e contro un Parma per nulla trascendentale, il Lecce spreca tutto quello che si può ed anche di più regalando un punto agli emiliani: 'Abbiamo buttato al vento due punti' la sentenza di De Canio. Il bis a stretto giro di posta cioè la domenica successiva. A Palermo i giallorossi dominano, segnano due gol, sfiorano il terzo poi subiscono il pareggio, la partita finisce e bye bye ad altri due punti che sommati ai precedenti fanno quattro.

    Per ulteriori recriminazioni bisogna aspettare la giornata numero 15. Nel Salento scende il Genoa che va subito sotto di un gol (Ofere), rischia il doppio passivo (Di Michele sbaglia), finisce alle corde come un pugile suonato e poi, complice l'abulia giallorossa, ne fa addirittura tre resuscitando Toni a secco da mesi. Eravamo a quattro punti persi che sommati ai tre diventano sette. Il dottor Jekill giallorosso si ripresenta a Napoli due domeniche dopo (17° giornata) ma in campo va mister Hyde proponendo il solito menù di oscenità: grande partita, carattere, determinazione, azzurri sotto, poi Piatti commette un errore da fucilazione sul posto, Corvia sbaglia di suo, mentre nell'altra metà campo Gustavo e Fabiano si fanno saltare come birilli da Cavani che tira (da 25 metri) e fa centro. Sette più uno e sono otto i punti lasciati per strada.

    A Firenze (21°) viene proiettato il remake di Palermo: Lecce in vantaggio, Di Michele sbaglia il suo terzo rigore stagionale che poteva chiudere l'incontro ma i viola rimontano, altri due punti vanno in fumo ed il saldo arriva a dieci. La domenica successiva, contro il Cesena diretta concorrente solito copione: giallorossi in vantaggio, poi al 93' Bogdani fa calare la temperatura del Via del Mare. Altri due punti prendono il volo e siamo a dodici. Il ritorno col Palermo (24°) ribadisce quanto sopra: doppio vantaggio per la squadra di De Canio, partita in pugno, ma alla fine a fare festa sono i siciliani dopo aver realizzato quattro gol, ed i punti persi arrivano a quindici.

    Il resto è storia di oggi. L'ultimo film di Dario Argento si gira a Catania, con i padroni di casa allo sbando. Anche qui il Lecce va in vantaggio a mezz'ora dalla fine, poi alza bandiera bianca e se la prende con l'arbitro rimediando una grandinata di squalifiche. Le cause di queste metamorfosi? Ci vorrebbe un pool di specialisti per individuarle ed un pool di luminari per curarle, quando mancano appena 13 giornate alla fine di un campionato che sembra la fotocopia di quello, disastroso, disputato e perso due anni fa.

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