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Leccemania: Corvino e Liverani per dare continuità e ambizione al progetto senza fare proclami
IL RITORNO AMBIZIOSO – L’ingaggio di Corvino, soprattutto in Serie B, rappresenta un segnale forte sia per la società giallorossa che verso la cadetteria, campionato che sicuramente va stretto all’ex direttore sportivo della Fiorentina per il suo curriculum, ma che ha preferito una scelta di cuore e di ambizione. Corvino ha sposato un progetto nel segno della continuità piuttosto che di un ridimensionamento, che può avvenire dopo una retrocessione, avendo delle basi solide da cui ripartire nonché dall’esperienza maturata dopo una stagione in Serie A ottenuta con il doppio salto di categoria. Seppur si tratti di un progetto ambizioso ciò non vuol dire che la squadra tornerà subito nella massima serie, come puntualizzato dal dirigente leccese, ma piuttosto di gettare delle basi per essere davvero pronti a restare in Serie A quanto più a lungo possibile in caso di promozione. Per fare ciò saranno valorizzati soprattutto i giovani, importante serbatoio per società che non possono spendere cifre esorbitanti e che possono diventare punti fermi della squadra senza dover fare campagne acquisti costose o imbottire la rosa di prestiti.
IL MOMENTO DELLE CONFERME – La retrocessione rischiava di far perdere pezzi da novanta al Lecce, in primis Liverani, artefice della cavalcata dei giallorossi verso la Serie A e di quel sogno spezzato nell’ultima giornata. Il tecnico romano avrebbe raggiunto l’intesa con Corvino su un progetto a lungo termine per riprendere quel sogno interrotto in una calda e difficile estate di agosto. Dunque, se la retrocessione poteva preoccupare per addii dolorosi, inevece si hanno già due garanzie importanti: Corvino e Liverani. Al contrario, sono in dubbio le permanenze di alcuni giocatori di proprietà del Lecce che giustamente sono finiti sotto i riflettori in Serie A: su tutti Mancosu, Falco e Petriccione, protagonisti di questi ultimi due anni che hanno composto lo zoccolo duro della squadra nonché di proprietà dei giallorossi che ora perderanno anche quelli in prestito e dunque dovranno ripartire dal proprio organico e dagli acquisti mirati. Dunque, il Lecce è consapevole di poter riprendere quel sogno svanito grazie ad un progetto solido e duraturo e, a maggior ragione, se fatto con le persone giuste. Questo non sarà sinonimo di frenesia o di fallimento ma di una programmazione minuziosa per creare una base solida e duratura per tornare in modo stabile in Serie A.