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    Leccemania: Colombo lascia il segno, Banda si sblocca con il giusto utilizzo

    Leccemania: Colombo lascia il segno, Banda si sblocca con il giusto utilizzo

    • Stefano Gennari
    La classifica che lascia il Lecce nell’insolita pausa per i Mondiali lo vede a +8 sul terzultimo posto ed alla quintultima posizione. Eppure, nell’ultima partita di ottobre il livello di allerta era abbastanza elevato dopo le sconfitte consecutive con Bologna e Juventus, preoccupanti più per l’atteggiamento che per i risultati che non inducevano all’ottimismo verso un trittico ravvicinato e difficile nei pochi giorni di campionato di novembre ma le cose sono andate diversamente e soprattutto bene.

    SETTE PUNTI CON COLOMBO – La svolta di novembre è partita da Udine, quando Baroni (nell’occhio del ciclone) ha ritoccato la formazione per reagire alla sconfitta interna con la Juventus. Nell’undici titolare rilancia Colombo, attaccante che aveva impressionato per il gol contro il Napoli ma contornato da più ombre che luci con i pochi spezzoni di partita che non gli hanno permesso di mettersi in mostra. Detto fatto a Udine ha bisogno di 33 minuti per raccogliere un pallone vagante in area e infilare il portiere. Le reti, come per qualsiasi attaccante, lo aiutano anche nelle prestazioni: difende la palla, è sempre una sponda favorevole per i compagni e partecipa all’azione. Provare per credere, è nella sfida interna contro l’Atalanta che, nonostante non segni, dà ampia dimostrazione della sua forma togliendo palla al difensore avversario e servendo l’assist per Di Francesco. Il suo marchio lo lascia pochi giorni dopo quando a Genova con la Sampdoria sblocca un match in equilibrio e avaro di occasioni con un gran diagonale sul primo palo. Per non farsi mancare nulla serve l’assist del 2-0 per Banda e per chiudere la pratica. Lorenzo diventa non più l’attaccante relegato ad attendere palloni in area ma anche da aiuto per tutto il reparto partecipando alla realizzazione delle reti.

    IL MOMENTO DI BANDA – Dopo aver mostrato le sue qualità nel dribbling, a Banda mancava solo la lucidità e la precisione sotto porta. Spesso si è notato come l’impiego costante dal primo minuto lo limitava quando era stanco tanto quanto gli avversari facendo venire meno le sue qualità e la giusta freddezza negli ultimi metri. Lo zambiano quindi è stato fatto riposare e dosato per pungere e aiutare in difesa quando i ventidue in campo avvertono la stanchezza e tutto ciò lo si può vedere nel suo primo gol in Serie A contro la Sampdoria quando si invola verso la porta più fresco, più veloce e più lucido degli altri.
     

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