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    Leccemania: Baroni e rosa, la società decide cosa fare da “grande”

    Leccemania: Baroni e rosa, la società decide cosa fare da “grande”

    • Stefano Gennari
    Dopo due settimane di festa, la società si muove per programmare il futuro per la seconda stagione in Serie A, risultato ottenuto per la prima volta sotto la nuova presidenza e dal ritorno di Corvino. Proprio questi ultimi hanno dato spunti importanti per quanto riguarda i piani futuri puntando al consolidamento nella massima competizione ma con l’occhio attento e prioritario al bilancio. Infatti, come spesso si è rimarcato, l’obiettivo della società guidata dal presidente Sticchi Damiani è quella di non indebitarsi e di chiudere il bilancio almeno in pareggio (come accadrà dopo questa stagione) cercando di valorizzare il patrimonio tecnico della società con acquisti a basso costo ma comunque oculati e di prospettiva, cui si aggiungono i ragazzi proveniente dalla Primavera.

    A proposito di settore giovanile, va sottolineato (viste le parole di Commisso pima e soprattutto del presidente federale Gravina poi) che una società così attenta al bilancio non può prendersi il lusso di acquistare giovani italiani, spesso anche a costi non corrispondenti al valore tecnico e senza alcuna ratio, andando piuttosto su stranieri a basso costo e comunque con possibilità di emergere non come sotterfugio o per eludere qualcosa ma perchè ha (legittimamente!) necessità di migliorare la rosa Primavera con il budget a disposizione diverso da quello che può permettersi Commisso che porta in prima squadra i Bernardeschi e i Chiesa da cui ottiene un ingente guadagno. L’attenzione della Federazione dovrebbe andare piuttosto sui problemi del sistema che sono la causa di una squadra costretta a guardare altrove per cercare almeno di giocarsela con le altre e si dovrebbe piuttosto interrogare sui motivi per cui la Nazionale non si qualifica ai Mondiali e non ci siano italiani che emergono.

    Dopo la dovuta parentesi di cui sopra, arriviamo al punto nevralgico e su cui c’era più curiosità: la questione allenatore, e quindi l’eventuale conferma di Baroni. In sede di conferenza stampa, sia Corvino che Trinchera hanno fatto intendere come da parte loro non vi sia problema a confermare la guida tecnica ma con la proposta di un contratto annuale su cui l’attuale allenatore dovrà fare le sue valutazioni. La scelta della conferma è orientata sia per garantire la continuità che per i numeri del mister con cui la squadra ha ottenuto la promozione da vincente della Serie B e la permanenza nel massimo campionato con una giornata d’anticipo. Le dichiarazioni dei due dirigenti hanno fatto intendere anche come la decisione della conferma di Baroni (legittima per i risultati oggettivi) sia legata anche all'attualità e alla realtà degli obiettivi, ossia di fare step in avanti nei prossimi tre anni ma consapevoli del dover lottare sino all’ultima giornata per salvarsi ed effettivamente bisogna tenere conto anche che nella prossima stagione arriveranno Genoa e Cagliari dalla cadetteria con mezzi economici ben superiori. Dunque, ora la palla passa a Baroni che dovrà fare le sue riflessioni e poi il Lecce potrà muoversi per mettere i primi mattoni sulla stagione che arriva.

    In chiusura, per quanto riguarda il capitolo rosa: il Lecce incassa 1,5 milioni di plusvalenza grazie al controriscatto di Colombo da parte del Milan, mentre per Falcone è stato esercitato il diritto aspettando la decisione della Sampdoria. Anche in questo caso, si noti come la valorizzazione di alcuni giocatori porti un vantaggio economico che accresce la base per puntare al futuro. Grazie a questo lavoro, come sottolineato dal presidente, il Lecce non ha necessità e/o urgenza di vendere i suoi prezzi pregiati (ad esempio le tante voci su Hjulmand e Baschirotto) per poter costruire il futuro.
     

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