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Lecce, Sticchi Damiani e Corvino spiegano l'esonero di Gotti: "Scelta tecnica. Mancava identità"
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SCELTA SCOMODA - "Non voglio avere lo scrupolo di non aver fatto il massimo possibile. La squadra occupa una posizione di classifica infelice, abbiamo una delle peggiori difese e il peggior attacco e questi elementi ci hanno spinto a fare una riflessione tecnica. La situazione però non è compromessa, perché siamo ad un punto dalla salvezza. Con questa scelta abbiamo deciso di provare ad invertire il trend. La nostra è una scelta scomoda sotto tutti i punti di vista e che comporta un ulteriore sacrificio economico da parte del club. Noi vogliamo provare a fare qualcosa nell’interesse esclusivo del club. Stiamo rischiando, ci stiamo mettendo la faccia sempre nell’interesse del club".
GOTTI - Ringrazio Luca Gotti per il lavoro svolto. Lo considero un grande artefice della salvezza della scorsa stagione. È stato molto fatico comunicarli la notizia, dal punto di vista umano e personale, però quando si pensa al bene del Lecce, si accettano dei sacrifici emotivi. Ringraziamo lui e tutto il suo staff per i lavoro fatto fino a questo momento.
DECISIONE CONDIVISA - Ha parlato anche Pantaleo Corvino, che ha insistito sul fatto che la scelta di esonerare Luca Gotti sia stata condivisa con tutta l'area tecnica: "Non riesco a dare il meglio, non fa parte del mio dna. Lo dice la mia storia, il mio primo esonero è avvenuto dopo 32 anni di attività. Gli esoneri non sono imposti dall’area tecnica, sono sempre decisione condivise con tutta la società e lo si fa nei momenti in cui c’è da fare delle analisi. Ci sono momenti della stagione in cui si fanno delle analisi e bisogna scegliere dei momenti giusti per farle. Noi le abbiamo fatte dopo dodici giornate. Abbiamo fatto delle analisi".
IDENTITA - "Dopo una settimana mi sono interfacciato con la società, per parlare di un eventuale cambiamento di rotta. Abbiamo fatto delle considerazioni sull’identità che deve avere una squadra, sui risultati. A differenza di questi ultimi quattro anni, dove abbiamo avuto un’identità, sempre la stessa, dove non siamo stati mai nelle ultime tre posizioni, dove per un anno siamo stati capaci, con una formazione che veniva dalla B, di non prendere mai più di due gol, con organici che erano in via di crescita, oggi ci troviamo dopo dodici giornate, in cui non potevo più rispondere su alcune identità che la squadra spesso ha modificato e adesso ci troviamo tra le ultime tre e con la peggior differenza reti del torneo. Noi possiamo esser in queste posizioni, ma non possiamo mai permetterci di perdere una linea e un’identità costante. Noi abbiamo pensato che dopo dodici giornate abbiamo visto troppe diversità che non si erano mai create in questo club. Questo è il motivo. Per me sollevare un allenatore da un incarico è un trauma".
CONTRATTO - Corvino ha poi risposto alle domande dei cronisti, innanzitutto sui motivi del contratto pluriennale a Gotti: "Quando abbiamo sottoposto a Gotti un contratto di due anni pensavamo che fosse giusto. Il nostro è stato un atto di fiducia, ma la vita può cambiare in sei mesi. Ci sono però momenti in cui quella decisione sembrava giusta".
MERCATO - "Abbiamo fatto lo sforzo di mantenere otto titolari. Tre di questi sono stati sostituiti con: Guilbert, Pierret e Coulibaly. Con i mezzi che avevamo a disposizione abbiamo provato. a migliorare la squadra. Coulibaly può giocare al posto di Blin. Guilbert è pari a Gendrey, è andato via Pongracic ed è arrivato Gaspar che credo io non ci abbiamo rimesso. Non c'è Almqvist? C'è Dorgu".
NUOVO ALLENATORE - "Ci sono momenti in cui servono ignoranza e tigna. Cerchiamo qualcuno da campo, come noi, ma non è semplice. Non possiamo permetterci di andare in confusione tutti, perché insieme a noi ci vanno tutti. Voglio un allenatore che mi dia delle risposte. Mi auguro di trovare quello giusto e che sia nelle nostre possibilità. Io so però che posso cadere, ma so anche come rialzarmi e dobbiamo tener conto di questo".
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Riecco il maestro!!