
Lecce: primo tempo ordinato, poi emergono le motivazioni e le differenze tecniche
La formazione schierata dal tecnico giallorosso ha visto il rientro di Piccoli e la ricomposizione della coppia con Krstovic, a cui ha aggiunto Berisha accanto a Ramadani e Gonzalez largo a destra. Lo spagnolo ha giocato praticamente adattato in un ruolo non propriamente suo ma da cui ne è uscito sufficientemente bene grazie al suo dinamismo e senso del sacrificio coniugato alle incursioni da mezzala. Tuttavia, l’approccio dei ragazzi di Gotti è stato un po’ confusionario nel primo quarto d’ora soprattutto per le vie centrali, dove Miranchuk e gli inserimenti di Pasalic hanno trovato terreno fertile, mettendo in difficoltà Falcone e la retroguardia giallorossa. Con il passare dei minuti, il Lecce prende le misure e costruisce un paio di occasioni importanti, di cui una sventata dall’ottimo Musso in uscita su Piccoli. La rifinitura dell’attaccante di proprietà proprio dell’Atalanta, unite al sacrificio di Krstovic e l’instancabile Gallo sulla fascia sinistra hanno causato diversi grattacapi alla Dea.
L’intervallo si chiude, quindi, con la sensazione che il Lecce possa giocarsela alla pari al cospetto di un’Atalanta con la formazione rivoluzionata ed evidentemente ancora stordita dalla delusione in Coppa Italia, a differenza dei giallorossi liberi da qualsiasi pressione e sulle ali dell’entusiasmo. Situazione che si capovolge quando l’Atalanta può permettersi cambi che portano l’ingresso di De Ketelaere e Ederson con il primo imbeccato da Scamacca per portare in vantaggio i nerazzurri, contro una difesa non messa proprio bene. Neanche il tempo di reagire allo svantaggio che la squadra di Gasperini riesce a capitolare nuovamente su un errore dei giallorossi su calcio piazzato, in cui stavolta è colpevole Falcone con l’uscita a vuoto. La reazione della squadra di Gotti non viene sollecitata neanche dai cambi, in cui solo Pierotti mostra l’intraprendenza che spesso ha portato bene negli scampoli di partita, ma non è stato altrettanto accompagnato dalla squadra che ha perso un po’ di verve, sia per i ritmi ormai calati che per le fisiologiche e diverse motivazioni che vedono la Dea in lotta per entrare nella prossima Champions League conquistata con questi tre punti. Gli ultimi sussulti giallorossi si stampano sul palo colpito da Piccoli, voglioso di mettersi in mostra con la squadra che detiene il cartellino, per poi lasciarsi andare ai festeggiamenti post-partita che, a causa del maltempo, non ha potuto concretizzarsi nel giro in bus per la città.
Dunque, il Lecce saluta il suo pubblico dandosi appuntamento, dopo l’ultima partita a Napoli, ad una stagione in cui i giallorossi si giocano un traguardo storico che consiste nella permanenza nella massima Serie per la quarta stagione di fila che, come ha tenuto a sottolineare il presidente Sticchi Damiani nel post-partita, non è per nulla scontata.