Lecce, Muriel su Cosmi:| 'Mi ha reso più aggressivo'
Ai microfoni del quotidiano colombiano El Heraldo, Luis Fernando Muriel, protagonista della vittoria di ieri sul Cagliari, ha parlato a tutto tondo della sua esperienza italiana in giallorosso: “In Italia mi sento molto bene. Sono tranquillo, mi sono adattato bene. Sto facendo buone partite e sto guadagnando esperienza in un calcio molto esigente. Spero di migliorare e mantenermi ad alto livello per tanto tempo. L’importante è trovare lacontinuità con il Lecce; ciò ha contribuito a far tornare il livello che in Colombia era già conosciuto. E’ importante per ogni giocatore avere continuità e grazie a Dio l’ho trovata a Lecce. Sono contento di ciò che sto facendo a Lecce e spero di fare sempre meglio”.
Il passaggio a Lecce: “Si tratta di un passaggio importante per la mia carriera. Tutti sanno che si tratta di una squadra che lotta per non retrocedere in Italia e penso che questo tipo di esperienza sia importante averla a quest’età, perché imparo tanto. La gente di Lecce mi fa sentire ben voluto. In Italia ho imparato a essere più aggressivo. Il nuovo tecnico (Serse Cosmi, ndr) mi ha insegnato ciò. Devo essere aggressivo, non solo il tipo di giocatore che fa giocate e segna, ma devo anche correre e aiutare la squadra in tutte le zone. Ciò nel calcio italiano è molto importante e mi aiuta a cresce. Devo dare una mano nella fase di difesa, arretrare, combattere in fase di contrasto e fare diagonali. L’Italia mi ha insegnato ciò. Sento che sono in un momento importante della mia carriera”.
Le sue partite migliori: “Giocare con le grandi mi entusiasma. Ho segnato contro Napoli e Inter. Non lo dimenticherò”. La Roma pare che lo segua: “Ho letto di questo interesse tramite i giornali. Ma non ci penso. Il mio pensiero va al Lecce e alla salvezza col Lecce. L’unica mia certezza è che dopo questa stagione a Lecce, tornerò a Udine. Definirò dopo il mio futuro. Sono concentrato solo sul Lecce”. L’amico Cuadrado: “Grazie a Dio c’è lui. Posso contare su un ragazzo che conosce bene il calcio italiano. Mi ha insegnato anche a parlare la lingua, soprattutto nei primi giorni in cui dovevo apprendere gli usi e i costumi del nuovo paese”.
L’impatto con la nuova lingua e i nuovi costumi: “Con la lingua mi difendo bene. Mi manca il cibo di mamma, anche se riesco ad adattarmi. Vivo da solo, dopo aver avuto con me per tre mesi i miei genitori”. In Europa vuole rimanerci: “Ho in mente di giocare ad alto livello in Europa. La nazionale? Certo che ci penso. E’ uno dei miei obiettivi principali. Lavoro duro per poter essere un titolare della squadra e per poter giocare i Mondiali. Non conosco bene il tecnico Josè Pekerman. So che si tratta di un grande allenatore che nel calcio ha vinto tanto. Dobbiamo essere vicini a lui. Noi colombiani abbiamo grandi giocatori che giocano in grandi squadre. Abbiamo buone possibilità in Coppa del Mondo”.
Con chi scambia la maglia in Serie A? “Cerco sempre di cambiare maglia, specie con i grandi giocatori. Qui in Italia ho cambiato con Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Zlatan Ibrahimovic, Edison Cavani e Diego Forlan. Con Cavani ci ho anche parlato, dopo Napoli-Lecce, partita in cui segnai. Mi ha detto che sono un buon giocatore che può avere futuro. Lo ammiro molto, così come ammiro Ibrahimovic. Un attaccante completo, uno dei migliori al mondo. Sa fare gol, ha qualità, forza, velocità e intelligenza. E’ una fuoris serie”.
Il campionato italiano: “A differenza di Spagna e Inghilterra è molto competitivo.Juventus e Milan combattono per la vittoria finale. Poi ci sono Udinese, Roma, Lazio e Inter”.