Lecce, Ferrario a CM: 'Io, Kasami e lo sfogo di Raiola... Calcioscommesse? Federazione troppo lenta!
Stefano Ferrario è un possente difensore classe '85 che nella stagione 2011-2012 ha militato in serie A (nella prima parte con la maglia del Lecce, da gennaio al Parma) e che in passato è cresciuto nelle giovanili prima dell'Inter e poi del Como, attualmente il cartellino del ragazzo è interamente nelle mani del Lecce, Lega Pro prima divisione. La squadra salentina è reduce dalla bruciante eliminazione per mano del Carpi che ha spezzato i sogni degli uomini di Gustinetti di raggiungere la serie B, dopo un anno di inferno in Lega Pro per via del calcioscommesse e i tifosi giallorossi, domenica, hanno dato sfogo ad atti di violenza davvero esagerati. In esclusiva per Calciomercato.com Ferrario ha raccontato cos'è successo a fine partita contro il Carpi, ma ha anche parlato di mercato, del calcioscommesse e di un episodio curioso e sfortunato che l'ha visto protagonista il 31 gennaio del 2013, giorno del famoso sfogo di Mino Raiola ai microfoni di Sky Sport:
Stefano immagino ci sia tanto rammarico per la mancata promozione di domenica? "Nessuno di noi si aspettava di non riuscire ad arrivare in serie B, sulla carta da settembre ci indicavano come la Ferrari che doveva dominare il campionato e poi in realtà non è stato così. Abbiamo avuto qualche difficoltà, siamo arrivati in finale playoff e va dato il giusto merito al Carpi visto che in quattro volte che li abbiamo incontrati fra campionato e playoff non li abbiamo mai battuti ma loro sono arrivati 10 punti dietro in campionato quindi in questi casi ci vorrebbe il buon senso e i playoff non andrebbero disputati".
Cos'è successo a fine partita? "Si sapeva che in caso di sconfitta il pubblico si sarebbe arrabbiato. Alla fine è successo un putiferio a fine gara. I tifosi non vanno scusati perchè le scene che si sono viste sono state davvero brutte e poco edificanti ma li posso capire perchè passare dalla serie A alla serie C1 e non riuscire a non essere promossi contro il Carpi per loro è stato un colpo che non sono riusciti a digerire. Ci sta l'arrabbiatura, l'amarezza e la sofferenza in questi momenti ma la violenza non si dovrebbe mai vedere. In Italia rispetto ad altre nazioni si fa fatica ad accettare la sconfitta, che fa male ma fa parte del gioco del calcio e va sempre accettata".
Nella prossima stagione militerai ancora nel Lecce? "Ho ancora un anno di contratto con il Lecce, abbiamo appena perso appena i playoff e mi sembra presto parlare di mercato, ci incontreremo con il Presidente e poi decideremo insieme sul futuro"
Durante la stagione hai subito molte contestazioni, senti di aver sbagliato qualcosa? "Ci sono stati parecchi malintesi soprattutto ad inizio stagione perchè passare dalla serie A alla Lega Pro così repentinamente ha creato dei problemi a tutti. Io potevo essere deferito per il Calcioscommesse e avevamo deciso con il Lecce di aspettare fino agli ultimi giorni di mercato per decidere del mio futuro, visto che il deferimento doveva avvenire fra settembre e ottobre. I tifosi non mi hanno mai fischiato e si sono sempre comportati in maniera civile, ma per un paio di mesi c'era un po' di malcontento perchè per me il Lecce sembrava quasi un ripiego ma non è mai stato così perchè ho sempre sudato la maglia che ho indossato, sono un professionista. La Federazione poteva gestire meglio tutta questa storia".
Hai avuto anche da ridire con la società, ci spieghi meglio cos'è successo: "Con la società ci sono state alcune problematiche all'inizio risolte quasi subito. Ci comportiamo da professionisti e ci rispettiamo reciprocamente"
Durante questa stagione hai avuto abboccamenti con altre società? "Sì, a gennaio c'era il trasferimento al Pescara che era già stato fatto, la società aveva lavorato bene e aveva trovato un accordo con gli abruzzesi che però è saltato per un disguido di connessione Internet...una cosa davvero incredibile e paradossale...per questa ragione saltarano sia il mio trasferimento che quello di Kasami con il famoso sfogo, più che giustificato, di Mino Raiola (procuratore di Kasami) ai microfoni di Sky Sport. Sarebbe stata una buona occasione per me".
La vicenda del calcioscommesse ha limitato, di molto, il tuo mercato, quando finirà per te questo incubo? "E' ancora aperta un'indagine e non si sanno bene i tempi e i modi di quando arriveranno i deferimenti. La mia posizione è superflua ma non so ancora quando e se mi daranno qualche risposta. Per i mercati passati mi ha limitato tanto ma ora non dovrebbe esserlo più una discriminante così negativa"
In un anno sei passato dalla serie A con Lecce e Parma, alla Lega Pro, è stata dura accettare un declassamento così grande? "Più che altro ho chiuso l'annata ottavo in classifica con il Parma a ridosso dell'Europa League e in un batter d'occhi mi sono ritrovato per i motivi del calcioscommesse in Lega Pro, è un po' destabilizzante, ma voglio ringraziare il Lecce che mi ha fatto giocare perchè in quel momento c'era un po' di diffidenza nel mercato nei miei confronti, loro invece mi hanno dato fiducia facendomi giocare".
Speri ancora di giocare in serie A? "La speranza e l'obiettivo restano intatte: vorrei tornare a giocare in serie A!".