Lecce, Corvino: 'Roma? Siamo incavolati. Del VAR gli errori più gravi, ci faremo sentire'
Il direttore dell'area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino ha parlato a Piazza Giallorossa tornando sulle polemiche decisioni arbitrali del match contro la Roma: "Non sbaglio se dico che siamo tutti incavolati. C’è chi si sfoga sui social, chi invece come noi deve farsi sentire. I modi per far rumore ci sono e noi preferiamo farlo in silenzio, in modo pacato. Inutile fare fuochi d’artificio, meglio farsi sentire nelle sedi competenti. Non siamo gli ultimi arrivati e quando parliamo nelle giuste sedi, vi assicuro che veniamo ascoltati. Dopo le polemiche contro il Monza, infatti, a Salerno abbiamo visto un ottimo arbitraggio. Poi si va a Roma, contro una squadra con un certo blasone, e lì subentrano tanti altri fattori. Non c’è stato solo l’errore dell’arbitro, ma anche da parte del VAR che ha finito per condizionare tutta la direzione di gara. Il rosso a Hjulmand? Inizialmente Prontera non aveva nemmeno fischiato il fallo. Ma per me l’errore più grave è il mancato fallo di Smalling su Gendrey in occasione dell’1 a 0: il romanista si appoggia sulle spalle del difensore. Qui il VAR è rimasto spento. Per me gli errori più gravi sono quelli del VAR, non dell’arbitro che, dal canto suo, si è fatto condizionare un po’ troppo dalla sala video". Polemiche che rischiano di minare l'entusiasmo che si era creato intorno alla squadra? "Episodi del genere rischiano di minare l’entusiasmo della piazza, ma chi è come noi non può fermarsi davanti a queste cose. Proprio come stanno facendo i ragazzi sin dalla prima partita, reagendo e seguendo la strada tracciata. Siamo un gruppo nuovo e giovane che ha voglia di lavorare e di crescere: andremo avanti con energia".
Il rendimento di Umtiti? "Lui è stato preavvertito dal commissario tecnico della Francia in vista degli imminenti mondiali. Umtiti è stato un colpo figlio del mercato delle idee insieme al DS Trinchera. Il suo profilo è stato considerato in virtù di certi aspetti che facevano al caso nostro. Mi ricorda un po’ quando al primo anno di Serie A chiamai Mimmo Di Carlo che aveva deciso di smettere. Lo convinsi a venire lo stesso e nello spogliatoio la sua figura fu fondamentale. Umtiti ha 29 anni, può dare ancora tanto, e anche nello spogliatoio fa e farà tanto".