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    Leao: 'Il Milan è casa mia, volevo il rinnovo e l'ho fatto sentire a tutti'

    Leao: 'Il Milan è casa mia, volevo il rinnovo e l'ho fatto sentire a tutti'

    Ora è tutto ufficiale, Rafael Leao ha rinnovato il proprio contratto con il Milan fino al 2028: "Sono molto contento, prolungare il contratto è quello che volevo". Inizia così la prima intervista dell'attaccante portoghese dopo la firma del contratto, il classe '99 si racconta ai canali ufficiali del club: "Ho fatto sentire anche al Milan, a tutti i dirigenti e ai miei compagni quello che volevo fare, che era restare. E' arrivato il momento giusto, siamo riusciti a trovare un accordo per continuare la mia storia qua".

    CASA - "Milano è casa mia. Quando sono arrivato qua, tutti mi hanno accolto a braccia aperte. Anche nei momenti difficili tutti erano lì per me, per aiutarmi a migliorare ogni giorno. Qui sono a casa, so che con questa fiducia posso arrivare al top e vincere grandi cose".

    FAMIGLIA - "Tutte le persone del Milan sono diventate la mia famiglia e quella è stata la cosa più importante per il processo, per fare quello che sto facendo in campo, per essere un giocatore importante per la squadra. Che è quello che volevo prima di arrivare al Milan".

    CRESCITA - "Le prime due stagioni i numeri erano molto bassi. Magari saltavo un uomo, due, tre, poi non facevo gol o assist. Adesso sono un altro giocatore, più responsabile e più consapevole del momento in cui devo fare un passaggio o devo tirare. E sono anche più efficace. Sono migliorato con l'allenamento e l'aiuto del mio allenatore".

    PIOLI E OBIETTIVI - "A un certo punto lui ha capito come alzare il mio livello, come alzare la mia capacità di fare la differenza in campo. E poi fuori dal campo mi dà consigli ogni giorno. Quello che voglio e vincere competizioni importanti con questo club, sentire l'emozione che ho sentito quando abbiamo vinto lo scudetto. Lì ho visto la dimensione di questo club, che è enorme".

    MILANO - "E' un po' simile al Portogallo: il tempo, si mangia bene, lo shopping... Per i giovani è troppo bello. Il primo anno che sono arrivato non è andato bene, ci ho messo un po' ad adattarmi, ma la vita è stata tranquilla. Anche la lingua è simile al portoghese: è una città in cui posso dire di poter abitare per tanti anni".

    RINGRAZIAMENTI - "Questo è un punto importante. Voglio ringraziare il Milan, tutti i dirigenti e lo sforzo fatto per tenere i migliori giocatori. Quello che abbiamo fatto l'anno scorso, noi giovani e i più vecchi, possiamo fare una squadra fortissima. Sono contentissimo di poter continuare a giocare con loro".

    IBRAHIMOVIC - "E' un fratello maggiore per noi giovani. Ha esperienza di tante competizioni, di tante partite, di movimenti... Anche lui mi ha aiutato anche da un punto di vista mentale a non mollare mai. Qualche partita a fine primo tempo arriviamo in spogliatoio, ho già fatto un gol e lui mi fa 'Rafa ne devi fare un altro, devi continuare, non mollare'. Nelle partite importanti mi dice 'Rafa, oggi devi fare vedere a tutti chi sei. Fai vedere tutto quello che sai fare'. Lui è una persona che è stata molto importante per la mia crescita qui al Milan".

    SCUDETTO - "Quando siamo passati qui con il pullman, vedere piazza Duomo tutta rossonera, è stato il miglior momento della mia carriera, mai visto qualcosa così. Voglio ringraziare tutti, sono arrivato qua giovane e sapevo la dimensione del club, ma quando metti la maglia e vai a San Siro non è facile. In questi tre anni e mezzo /quattro che sono qui sono più abituato, ma questa maglia pesa tanto".

    SENSAZIONI - "Sono orgoglioso, ho tanta voglia di continuare qua a scrivere la mia storia. Voglio ringraziare tutti per la pazienza, di continuare a tifare per me e per la squadra. Anche quando vado in giro, nei ristoranti, tutti arrivano da me con il sorriso e non ho parole per questo. Grazie a tutti e voglio continuare a fare tanti gol, tanti assist e dimostrare il mio talento".

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