AFP via Getty Images
I retroscena sulle ultime 24 ore di Ronaldo e Mendes: la fuga dalla Juve, la mossa dello United e di Ferguson, la ritirata del City
Adesso l'ultimo capitolo è stato davvero scritto. Quello che vedeva Cristiano Ronaldo via dalla Juve per volare a Manchester è stato solo il penultimo, ne serviva ancora uno per l'ultimo e definitivo colpo di scena: niente City, sarà CR7-bis allo United. Questo è e non cambierà più. Ma quando Mendes era tornato a Oporto dopo il blitz di Parigi per incontrare una delegazione del City, era ormai tutto pronto per il clamoroso matrimonio combinato tra Ronaldo e Pep Guardiola: dal club di Mansour era emersa la volontà di avvicinare le richieste della Juve pur essendo partiti dal voler abbracciarlo gratis, l'offerta doveva però attendere ancora l'uscita di Raheem Sterling, ma ormai filtrava solo ottimismo. Soprattutto, Ronaldo non poteva più tornare indietro. Nella notte però l'incursione dello United, che solo a quel punto aveva preso atto che alla fine CR7 sarebbe potuto davvero andare via dalla Juve per andare davvero al City (si ripete per rafforzare): uno scenario che una persona su tutti non avrebbe potuto accettare, Sir Alex Ferguson. Da lui nasce la decisione di inserirsi, prendere atto delle condizioni per cui si stava consumando il passaggio di Ronaldo ai rivali, dichiarare subito di essere pronti a pareggiarle o persino migliorarle se necessario. E CR7 stavolta non ci ha pensato due volte: piuttosto che un biennio a farsi sopportare da Guardiola con cui aveva comunque già parlato dichiarando di essere pronto al clamoroso trasferimento, meglio farsi riabbracciare dal club dove è diventato grande e farsi allenare da quel Solskjaer con cui ha pure giocato quattro stagioni.
LA GIORNATA – Il resto è venuto quasi di conseguenza, in maniera molto rapida, almeno quanto l'ultimo saluto ai compagni alla Continassa e la partenza in direzione Lisbona subito dopo Ronaldo. E quando Ronaldo ha detto a Mendes di portarlo allo United, sul fronte City non c'è stato il minimo tentativo per tenere il punto: Sterling era ancora al suo posto e lì poteva restare, senza alcun rimpianto quell'offerta che doveva arrivare alla Continassa semplicemente non è stata presentata. Tutti contenti in ogni caso: Ronaldo soprattutto, firma un biennale da circa 25 milioni a stagione e non dovrà vivere di compromessi. E la Juve eviterà la minusvalenza ottenendo complessivamente tra i 23 e i 25 milioni, bonus inclusi. Contenti per così dire, forse è più preciso “tutti sollevati”. Comunque Ronaldo voleva andare via e c'è riuscito, Allegri non aspettava altro e ora attende il sostituto. Ma quello sarà il primo capitolo di un'altra storia, l'ultimo è stato scritto e non prevede più alcun finale diverso da quello letto in queste ore.
LA GIORNATA – Il resto è venuto quasi di conseguenza, in maniera molto rapida, almeno quanto l'ultimo saluto ai compagni alla Continassa e la partenza in direzione Lisbona subito dopo Ronaldo. E quando Ronaldo ha detto a Mendes di portarlo allo United, sul fronte City non c'è stato il minimo tentativo per tenere il punto: Sterling era ancora al suo posto e lì poteva restare, senza alcun rimpianto quell'offerta che doveva arrivare alla Continassa semplicemente non è stata presentata. Tutti contenti in ogni caso: Ronaldo soprattutto, firma un biennale da circa 25 milioni a stagione e non dovrà vivere di compromessi. E la Juve eviterà la minusvalenza ottenendo complessivamente tra i 23 e i 25 milioni, bonus inclusi. Contenti per così dire, forse è più preciso “tutti sollevati”. Comunque Ronaldo voleva andare via e c'è riuscito, Allegri non aspettava altro e ora attende il sostituto. Ma quello sarà il primo capitolo di un'altra storia, l'ultimo è stato scritto e non prevede più alcun finale diverso da quello letto in queste ore.