Le Tigri ferite stupiscono l'Inghilterra
SITUAZIONE SOCIETARIA- Nessuno, alla vigilia della Premier League, avrebbe scommesso un solo euro sull'Hull City a punteggio pieno dopo due partite, non solo perchè prima delle Tigri il solo Bolton era riuscito a collezionare sei punti nelle prime due di campionato da neopromossa. Le vicissitudini estive delle Tigri hanno avuto dei risvolti tragici: la squadra si è presentata al ritiro estivo in Austria con solo novi effettivi. L'allenatore Steve Bruce, in guerra con i vertici societari, ha presentato le dimissioni il 22 Luglio, a poche settimane dall'inizio del campionato. Il mercato è stato nullo, zero acquisti e la cessione di Diamé al Newcastle. Il proprietario, Assem Allam, è al centro di una dura critica da parte della tifoseria, dovuta alla proposta, fortunatamente bocciata, di cambiare il nome del club per fini di marketing. Il presidente egiziano avrebbe voluto cambiare il nome della squadra in Hull Tigers, al fine di aumentare l'attrattiva mondiale del club e guadagnare attraverso il merchandising. La Football Association è venuta in soccorso dei tifosi, impedendo lo scellerato cambio di nome.
L'ESORDIO- Oltre a tutti questi problemi, anche il calendario sembrava essersi messo traverso. La partita inauguarale di questa Premier vedeva infatti l'Hull opposto ai campioni in carica del Leicester. Le Tigri si presentano alla partita come peggio non potrebbero, Steve Bruce non è ancora stato sostituito e in panchina va Mike Phelan, ex vice di Bruce. Il tecnico ha il compito di traghettare la squadra fino in attesa della nuova guida tecnica e si presenta alla partita contro le Foxes in quindici giocatori, di cui due portieri, più i giovani del settore giovanile. Il calcio però, come spesso ci ha abituato, non segue mai un copione. La squadra scende in campo con la voglia di dimostrare tutto il proprio valore, per tutto il primo tempo le Tigri giocano proprio alla maniera del Leicester, grande cura difensiva e ripartenze in contropiede. A fine primo tempo arriva la rete del vantaggio, dagli sviluppi di un calcio d'angolo Habel Hernandez e Adama Diomandè si rendono protagonisti di un goal alla Holly e Benji, gettandosi entrambi in rovesciata su un pallone alto, scagliandolo in porta. Ad inizio ripresa il solito Mahrez trasforma il rigore del momentaneo pareggio. Dopo dieci minuti è Snodgrass a firmare il goal del definitivo 2-1 finale.
LA CONFERMA- Dopo Ranieri, è il turno di Guidolin. La seconda giornata vede in calendario Swansea-Hull City, i ragazzi di Phelam viaggiano per il Galles in condizioni, se possibile, peggiori rispetto alla gara d'esordio. Il tecnico ha a disposizione un solo cambio per i giocatori di movimento, lo scozzese Maloney. Per il resto,in panchina ci sono solo il portiere di riserva e una folta schiera di giovanissimi. Confermatissimi, ovviamente, gli undici che hanno sconfitto il Leicester. La partita al Liberty Stadium è estremamente bloccata fino a metà della ripresa, la svolta arriva con l'ingresso in campo dell'unico cambio disponibile, Shaun Maloney. Il trequartista scozzese entra e spacca la partita, insaccando dagli sviluppi di un corner il goal del vantaggio dopo appena 6 minuti dal suo ingresso in campo e realizzando, poco dopo, l'assist per il goal di Hernandez che chiude la partita. A fine partita il manager ha espresso al meglio la tattica usata durante la partita: "Volevamo arrivare all'ultimo quarto d'ora per poi provare a colpire, direi che ci siamo riusciti maledettamente bene". Missione compiuta Mike.
Premettendo che bisogna andarci con i piedi di piombo, la storia della Premier è piena di squadre partite a vele spiegate per poi arenarsi nei bassifondi della classifica, questa dell'Hull City è una splendida realtà da raccontare. Carattere, determinazione e duro lavoro portano sempre a risultati che possono sembrare inarrivabili. Sabato avremo una prima grande conferma, al Kc Stadium di Kingston upon Hull andrà in scena un inedito scontro al vertice, l'Hull City ospiterà il Manchester United di José Mourinho. GOOD LUCK TIGERS!