Tifosi della Lazio a CM: 'Ecco com'è andata veramente a Varsavia'
Facciamo un passo indietro, perché tutto comincia il 19 settembre. La Lazio ospita il Legia Varsavia che si presenta nella Capitale con oltre 4 mila tifosi al seguito. La città più bella del mondo è pronta ad accogliere i sostenitori polacchi che arrivano dalla Polonia colmi d'entusiasmo ed una volta giunti nella città eterna saranno anche colmi di alcohol. Una cosa del tutto 'normale' qualche birra di troppo e ci sta, un entusiasmo smisurato e ci sta, qualche piccola scaramuccia e fino ad un certo limite ci potrebbe stare fin quando non iniziano a peggiorare le cose: il centro di Roma messo a soqquadro, qualche danneggiamento e la forzatura dei cancelli del Vittoriano. Qualche fermo ma niente di che, cose risolte nell'arco di pochi minuti. Arrivati allo Stadio i tifosi polacchi forzano anche gli ingressi allo stadio riuscendo ad entrare indisturbati con: fumogeni vietati dalla legge italiana, petardi, anch'essi vietati, coreografie - ben due - quelle fortunatamente ancora non sono vietate ed un tasso alcolemico che farebbe sfregare le mani anche agli organizzatori dell'Ockoberfest. Il giorno dopo i titoli di giornali hanno apostrofato come incivili coloro i quali hanno illegalmente - è bene sottolinearlo - forzato gli ingressi dello stadio e quelli monumento di Piazza Venezia.
Non l'hanno presa bene evidentemente perché quanto accaduto ieri ha del ridicolo, la trappola preparata ai tifosi laziali è ben architettata. Prescindendo dal fatto che chi ha commesso atti di violenza debba giustamente essere punito ripercorriamo il pomeriggio dei tifosi laziali. Sono le 16.30 e l'appuntamento è nel pieno centro di Varsavia per dirigersi tutti insieme verso il Pepsi Arena, inizia il corteo il clima è tranquillo quando alcuni 'tifosi' - cinque per l'esattezza - si allontanano dagli altri e scagliano un paio di bottiglie e sassi contro una camionetta della Polizia polacca - atto assolutamente primo di senso e da condannare - tutto dura circa 5", il tempo che la stessa si allontani. Da li inizia il 'sacco' dei tifosi: 'Dopo quella stupidaggine hanno iniziato a prendere persone a caso dal corteo e le hanno messe per terra a faccia in giù - racconta Cristian un tifoso presente nel corteo in esclusiva ai microfoni di calciomercato.com - li hanno ammanettati e con il passare del tempo diventavano sempre di più, non mi era mai capitato di vedere una cosa simile. Ma di scontri neanche l'ombra, infatti non ci sono neanche immagini che possano testimoniarli'. Alla domanda su come lui sia riuscito a dileguarsi risponde così: 'Sono stato semplicemente fortunato perché mi trovavo dalla parte opposta a dove la polizia faceva questa razzia di tifosi, dei miei amici sono stati di fatto sequestrati senza un motivo apparente, alcuni nemmeno si sono accorti che c'era stata una situazione di tensione'. Il numero dei laziali fermati cresce a dismisura e vengono di fatto ammassati a terra, spalle alla strada, chi seduto e chi sdraiato in terra faccia rivolta verso il muro: 'Tra i tanti hanno preso anche una ragazza - dice Luca ai nostri microfoni - l'ho vista, era terrorizzata e piangeva tra gli altri fermati. Incuriosito mi sono avvicinato ed ho rischiato di essere fermato anche io ma sono riuscito a evitare che mi prendessero. Non ho visto nessuna situazione di pericolo sinceramente, c'è stata un po' di tensione all'inizio del corteo ma niente di grave. Io seguo la Lazio ovunque soprattutto in Europa ma non avevo mai visto tanta gente fermata. Qualche poliziotto se la rideva pure e non capisco cosa ci sia da ridere'. Poi la testimonianza di una coppia di fidanzati:'noi eravamo nel gruppo trattenuto preventivamente per due ore in un vicolo buio, è stata effettuata una perquisizione personale e dettagliata all'interno di una camionetta. Ci hanno trattati come animali. Siamo arrivati allo stadio nell'intervallo tra primo e secondo tempo, è stato tutto veramente scandaloso'. Sono tante le testimonianze dei tifosi e tutte sono più o meno simili rimane da capire perché se 5 'tifosi' fanno uno sbaglio debbano pagare oltre 200 persone, fermate, ammanettate, identificate e ancora non tutte rilasciate, fermi indiscriminati, arresti random, donne, anziani.
La gogna mediatica è già partita, si parla di scontri inesistenti, di armi improprie appartenenti, anche questo da verificare, ad un esiguo gruppo tifosi della Lazio, per ora il video della Polizia polacca palesa un 'attacco' durato qualche secondo ad una camionetta della forza pubblica - assolutamente da stigmatizzare - e null'altro. Le tante tesimonianze dei laziali presenti a Varsavia raccontano di altro, nel frattempo intanto molti sono ancora fermi, in attesa di un processo per direttissima per non aver fatto nulla. Le istituzioni iniziano a muoversi: così in una nota: 'Arrivano numerose le telefonate di tifosi che parlano di angherie e violenze da parte della polizia polacca fin da prima dell’inizio della gara, di semplici tifosi fermati nelle strade di Varsavia e portati nei commissariati locali. Il sindaco Marino - così Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio in una nota esprime il suo pensiero - sappia che lì ci sono tante famiglie di romani e il ministro Bonino si attivi per capire che cosa è accaduto e che cosa continua ad accadere'.