Calciomercato.com

  • Getty Images
    Le sentenze di Milito: 'Icardi vale Higuain, l'Inter è da scudetto'

    Le sentenze di Milito: 'Icardi vale Higuain, l'Inter è da scudetto'

    Ritorno al passato per Diego Milito. Il Principe era al Meazza per il derby d'Italia, insieme ad altri eroi del Triplete nerazzurro come Materazzi, Stankovic, Samuel e Chivu. E alla Gazzetta dello Sport si è lasciato andare a delle considerazioni sulla squadra di Frank de Boer e sul suo capitano, Mauro Icardi: "La vittoria è stata merito di una grande Inter. Icardi? Che partita straordinaria! Che fosse un killer sotto porta lo sapevano tutti, ma contro la Juve è stato un vero uomo squadra. Lo dimostrano le sportellate contro Bonucci e Chiellini, i falli presi per far salire la squadra, la lucidità con cui anche se sembrava che avesse perso l’attimo ha inventato il cross di esterno per Perisic. E ha solo 23 anni! Icardi mio erede? Certi confronti non mi piacciono. Come me, ha il compito di finalizzare il lavoro di tutta la squadra, ma lui è più animale d’area, io amavo svariare. Se vuoi aprire un ciclo non vendi un giocatore così forte e così giovane. La nazionale argenina? Lì si parla più dei gossip, ma cosa pensi l’allenatore non si sa. Il vero problema è la concorrenza. Lo so bene anche io, che al tempo dovevo sgomitare con Messi, Tevez, Aguero, Crespo, Saviola... Ma ora Mauro merita la convocazione".

    ICARDI COME HIGUAIN - "Higuain e Dybala sono fortissimi. Allegri avrà le sue ragioni, ma sono rimasto molto sorpreso quando ho visto il Pipa in panchina. Icardi lo vale, anche se Gonzalo ha più esperienza, avendo giocato a certi livelli con il Real. Per il titolo dei cannonieri vedo una lotta tra loro due. Scudetto? L’Inter ha l’obbligo di puntare sempre al massimo. Aver battuto i campioni dimostra quanto vale questa squadra. Che mi era piaciuta già a Pescara, mostrando grande carattere. Con la Juve ci hanno aggiunto anche il gioco. In Champions deve tornare, lotterà contro Juve, Napoli e Roma, che restano più rodate. Le altre le vedo dietro. Con de Boer mi sarei trovato a meraviglia perché vuole sempre imporre il suo gioco, cercare la porta. Cambiare allenatore in pieno agosto è stata una scelta pericolosa, ma da fuori non posso sapere cosa c’è dietro. In Europa League è arrivata una brutta prestazione, con giocatori senza ritmo nelle gambe. Ma gli uomini che si possono far sentire nello spogliatoio non mancano. Penso allo stesso Mauro, a Miranda, ad Handanovic o a Medel, che ha trascinato il Cile a due coppe America".

    DA BANEGA A ZANETTI - "Serve tempo perché si formi un vero gruppo. Anche se non amo fare paragoni perché ogni squadra, allenatore e giocatore hanno le proprie caratteristiche, nel 2010 eravamo di tante razze e lingue diverse. Magari gli argentini si frequentavano di più nel privato, ma abbiamo saputo mettere da parte le nostre diversità per pensare solo come un gruppo. Mourinho resta unico. Chi altri avrebbe convinto Eto’o a fare il terzino? Ora lui e e Ibra stanno soffrendo con il Manchester United, ma sono sicuro che lotteranno per la Premier. Un messaggio a Brozovic? Sbaglia, non sa cosa si sta perdendo... Banega è fantastico, è già il leader calcistico di questa squadra, quello che la guida, che fa la differenza. A centrocampo può giocare ovunque, forse meno davanti alla difesa, dove pure aveva iniziato in Argentina. Ansaldi darà un contributo fondamentale sulle fasce. Suning fa sul serio e sono certo che l’Inter tornerà tra i migliori club del mondo. Thohir è sempre molto gentile con me. Ne approfitto per smentire che io, Samuel e Cambiasso ci siamo rimasti male quando decise di voltare pagina e non rinnovarci il contratto. Per me almeno era giunta l’ora di tornare a casa. Nessuno ha dato tanto all’Inter come Zanetti, sarebbe bello se diventasse presidente. Moratti invece rimane l’Inter. Anche domenica non sono riuscito a non chiamarlo presidente. E l’ho invitato alla mia partita d’addio, l’11 novembre a Buenos Aires. Anche se non ho il fisico e la fissazione di Zanetti per la forma, ho preso un preparatore per arrivare al meglio a quel giorno". 

    TRA FUTURO E PASSATO - "Il futuro? Domani vado a vedere Genoa-Napoli, poi in Grecia a salutare Cambiasso, che se no non mi parla più... Poi mi vedo più vicino al campo che dietro a una scrivania. Sto facendo un corso per allenatori e mi godo la famiglia. La mia terza figlia, Morena, è nata il 21 maggio, nel giorno in cui ho chiuso con un gol la mia carriera, al Racing". Inevitabile la chiusura sul Triplete: "Il gol più bello del Triplete? Quello alla Roma. Vincere la Coppa Italia in casa loro ci ha dato la forza per fare la storia. Lo scudetto vinto a Siena fu soffertissimo. Loro erano retrocessi ma segnai solo nel finale. A quel punto arrivammo a Madrid troppo carichi per perdere. Quando il sorteggio ci diede già negli ottavi il Chelsea, favorito col Barcellona per la vittoria finale, si sentiva il pessimismo dell’ambiente. Quella vittoria è stata la svolta di tutto".

    SONDAGGIO: CHI E' PIU' FORTE, ICARDI O HIGUAIN? 

    Altre Notizie