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Le sconfitte di Allegri sono le sconfitte di Agnelli, la Juve affonda e i tifosi vogliono un suo segnale
AGNELLI DOV'E'? - In tutto questo, Agnelli dov'è? Non fisicamente, si intende. A Monza non c'era, ma spesso il presidente bianconero non segue la formazione bianconera durante le trasferte di serie A, anche se in questo caso la sua assenza è stata notata più di altre volte dai tifosi. Quindi, Agnelli dov'è? È in una fase di riflessione e di osservazione. L'attuale momento non gli piace per niente, gli zero punti in Champions anche meno, andando via via più giù si arriva anche al caso delle confessioni al Corriere della Sera proprio ora che si dovrebbe solo “stare zitti e lavorare” per dirla alla Max. Agnelli è in una posizione scomoda, perché se Allegri non fosse blindato da quel contratto che lo rende intoccabile e che è frutto di una sua scelta, ora la Juve avrebbe con ogni probabilità già un altro allenatore. Ed è anche messo sulla graticola dai tifosi, che lo vorrebbero presente davvero anche nei loro confronti, a parlare dopo una sconfitta come quella col Benfica o con il Monza, ma anche come col Villarreal o il Porto: l'ultima volta che in un post-partita Agnelli ci ha messo la faccia è stata contro il Lione per dare sostanzialmente il benservito a Sarri, eccezion fatta per l'episodio della partita non disputata con il Napoli poche settimane dopo. I tifosi lo avrebbero voluto vedere e sentire anche dopo la Salernitana, per chiedere rispetto e far sentire la propria voce dopo un'autentica ingiustizia. Servirebbe un segnale, un messaggio, una decisione. Perché qualcosa va fatto, qualcosa va detto. Anche fuori dalle mura della Continassa, il popolo bianconero lo chiede a gran voce.