Roma, le piccole magie di Aouar: uno strano colpo mourinhano
L’ULTIMA ROMA - È il momento di riprendere in mano l’ultima Roma per capire dove e come potrà essere inserito l’ex OL. Per quanto forte e dotato di un talento evidente, non è automatico piazzarlo in uno dei ruoli che si adattano meglio alle sue caratteristiche nel 3-4-2-1 di Budapest, che è poi la summa della stagione giallorossa 2022/2023.
Nell’immagine sopra vedete evidenziato in due colori il giocatore chiave nel dispositivo tattico di Mou, il giocatore che consente lo switch di sistema tra le due fasi. Uno dei motivi per cui è saltato Zaniolo con l’arrivo di Dybala (come avevo previsto l’estate scorsa…) risiede nella doppia funzione imprescindibile svolta da Pellegrini sul lato opposto, da trequarti di sinistra nello sviluppo con la palla a mezzala nel 3-5-2/5-3-2 difensivo, con rotazione di Matic e Cristante.
E qui mi fermo un attimo perché ci son da fare due discorsi. Aouar può interpretare sia la mezzala-trequarti che l’interno. Solo che in entrambi i casi nella Roma ci sono giocatori quasi intoccabili, anche se per motivi diversi. Uno appunto è Pellegrini, il capitano (e ho detto tutto). Gli altri sono Cristante e Matic. Mi sento di dire che, se sta bene, il vero intoccabile per lo stile di gioco di Mourinho è Nemanja. Ma attenzione anche a Cristante, altro pupillo. Se vedete sopra è grazie al suo lavoro sporco su Rakitic che la Roma recupera il pallone e breakka con Mancini e Dybala per l’uno a zero illusorio. Davanti alla difesa a Mou piacciono i due pilastri. Ricordate gli armadi dei tempi dello United? Ecco perché all’inizio ho definito strano questo acquisto, benché mourinhano.
FORSE PER UNA ALTERNATIVA AL 3-4-2-1… - Pensandoci bene Mourinho non aveva una alternativa simile a Pellegrini. Quando lo cambiava o faceva riposare, doveva per forza risistemare l’assetto, o perdere qualcosa nell’equilibrio o nella qualità. Pur non essendo identico a Pellegrini per tante sfumature, l’algerino non solo potrà alternarsi a lui con profitto, ma consentirà a Mourinho di scivolare all’occorrenza anche verso un 3-5-1-1 più granitico, con conseguente centralizzazione di Dybala (da trequarti di destra a seconda punta assoluta, ancora più libera). Infatti Aouar rispetto a Pellegrini è più mezzala di palleggio, regista decentrato. Meno inserimenti senza palla, meno tiro.
Immaginatelo ‘in catena’ con Spinazzola. Come varia la spinta di un quinto dal 3-4-2-1 al 3-5-2? Spinazzola si sentirà forse più protetto, considerando anche N'Dicka al posto di Ibanez.
LE PICCOLE MAGIE - Ma veniamo ai tratti distintivi di Aouar. Coerente al discorso che stiamo facendo ce n’è uno che va sottolineato subito. Perché mai definire le sue magie ‘piccole’, vi starete forse chiedendo. Perché molte delle giocate più importanti che fa passano in secondo piano rispetto agli sviluppi che le sue giocate producono. Se un gol in ripartenza lo collochiamo a valle, ebbene Aouar si trova spesso a monte di quella azione. Con una piccola magia. Quando sta bene, nello stretto ha un controllo di palla e un dribbling molto più imprevedibile di Pellegrini. E per una mezzala avere il primo dribbling è fondamentale sia per il mantenimento del possesso sia per individuare la giusta ramificazione nelle ripartenze, quando la squadra avversaria riaggredisce.
Immaginate delle associazioni Aouar-Dybala come questa nella sequenza tra Aouar e Depay (seconda punta del Lione di allora). Sciogliere un nodo nella propria metà campo per andare a cercare subito il giocatore di maggior talento. Ecco una funzione di Aouar che certamente Mourinho apprezza e saprà valorizzare.
Come apprezzerà senz’altro anche quella particolare affidabilità difensiva dell’ex Lione, che è intelligente e intuitivo pure nel posizionamento e negli intercetti.
Notevole questa lettura nella propria area di rigore sul passaggio indietro di Sterling per Cancelo. Lascia De Bruyne alle spalle perché la priorità relativa è un’altra nella circostanza specifica.
AOUAR OGGI, AOUAR DOMANI - Ma voi starete pensando che così non vale, non vale parlare di un giocatore con le immagini di tre anni fa. Vi do ragione. Però quando si entra a contatto con Mourinho certe essenze si risvegliano, e noi dobbiamo anche pensare al potenziale Aouar, non solo a quello che Laurent Blanc fa entrare al posto di Cherki in questi ultimi 20 minuti di PSG-Lione, nell’aprile di una stagione, quest’ultima, fortemente condizionata dagli infortuni.
Ecco il suo stato attuale fotografato in un trittico di immagini. Riceve dal centrale e dopo il controllo ‘ascolta’ la pressione, ‘legge’ lo spazio in cui è immerso. È lo scenario adatto per una piccola magia: un tipico controtempo da Aouar.
Ma quando manca la brillantezza e la continuità allora il rischio è che prevalga la maniera, qui espressa dalla ricerca forse eccessiva della prima punta (o dell’altro centrocampista, idea migliore) con un tocco corto d’esterno, fra l’altro leggermente impreciso e a metà strada tra i due sul ritorno di Zaire-Emery. Palla persa.