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Le grandi domande del campionato: il Palermo farà un punto in casa?
In fondo, al centrocampista laziale sarebbe bastato rimarcare l'evidenza. Come si fa a giocare alla morte una partita al Barbera? Arrivi all'ora di pranzo in una tarda mattina di fine novembre che pare inizio maggio, ti trovi dentro a uno stadio quasi vuoto, con di fronte una squadra talmente tenera da muoverti a compassione. Chii riuscirebbe a mostrare i denti in condizioni del genere? È già tanto riuscire a mantenere la concentrazione. Basta prendersela con calma, che tanto prima o poi il gol arriva. È stato così per la Lazio, così come in precedenza era stato per Sassuolo, Napoli, Juventus, Torino, Udinese e Milan. Di misura o in modo largo, ma comunque l'esito non cambia. Da Palermo si riparte sempre con altri tre punti in classifica.
Dal punto di vista delle diciannove viaggianti verso il Barbera, è una pacchia. Ma vista dal lato rosanero? Depressione pura. Il telecronista della tv satellitare ha parlato di circa ottomila spettatori, giudicandoli "pochi". Pochi? Sono pure troppi. Ottomila eroi, che dall'inizio della stagione vedono soltanto vincere gli avversari sbarcati al Barbera, e percepiscono come un miraggio il primo punto casalingo. Come lo prenderebbe qualunque altra tifoseria, un ruolino di marcia casalingo così umiliante? Lo sopporterebbe oltre la terza gara? Sotto questo aspetto, la squadra di De Zerbi (ma a cosa mai servirebbe esonerarlo?) è la peggiore persino nel derelitto lotto delle ultime quattro. I suoi 6 punti sono stati conquistati tutti in trasferta, con la vittoria contro l'Atalanta e i pareggi contro Inter, Crotone (sul neutro di Pescara) e Sampdoria. Peggio dell'Empoli, che ha raggranellato in casa 5 dei suoi 10 punti in classifica: vittoria contro il Crotone e pareggi contro Chievo e Roma, cui vanno aggiunti la vittoria di Pescara e i pareggi contro Torino e Genoa in trasferta. Peggio del Crotone, che ha conquistato in casa 5 dei suoi 6 punti: vittoria col Chievo e pari contro lo stesso Palermo e la Sampdoria, più il pareggio del Franchi contro la Fiorentina. E peggio pure del Pescara, che senza tener conto della vittoria a tavolino contro il Sassuolo (e in attesa del posticipo di stasera all'Olimpico contro la Roma) è la squadra di peggior rendimento del campionato, ma ha conquistato in casa 3 dei 4 punti guadagnati sul campo: pareggi contro Napoli, Torino e Sampdoria, più quello in trasferta contro il Genoa.
Da qualsiasi parte la si rigiri, i numeri del Palermo ultimo in classifica sono devastanti. E proprio il dato sulle partite in casa è il più allarmante, perché senza un minimo sfruttamento del fattore campo qualsiasi ipotesi di salvezza diventa impossibile. E alle viste si presentano i due prossimi impegni casalinghi, prima della sosta di fine anno. Non proibitivi. Prima il Chievo, una buona squadra ma anche l'unica fin qui capace di farsi battere dal Crotone. E poi il Pescara, una pari grado nel gironcino dei dannati di fondo classifica. Se non riuscisse a prendere punti nemmeno in questi due appuntamenti al Barbera, il Palermo potrà già dirsi retrocesso a Natale. Un primato che Maurizio Zamparini potrà mettere nel curriculum prima d'andare a godersi la vecchiaia.
@pippoevai