Le firme di Bonucci e Marchisio sulla qualificazione: le più belle, le più giuste
A volte arriva quel pizzico di romanticismo che rende tutto più bello, tutto più giusto. Contro il Siviglia la Juve ha raggiunto il primo traguardo stagionale, quello della qualificazione agli ottavi di Champions. Per il secondo, chiudere al primo posto il girone H, basterà fare sul serio con la modesta Dinamo Zagabria allo Stadium. Ed è bello, giusto, vedere che a porre la firma indelebile su questo primo obiettivo siano stati Claudio Marchisio e Leonardo Bonucci: per vari e diversi motivi, i leader bianconeri che maggiormente lo meritavano, così da poter rendere meno stregato e maledetto questo 2016.
MARCHISIO, LO SPECIALISTA - Era dal 16 maggio 2015 che Marchisio non riassaporava la gioia del gol con la maglia della Juve. Anche in quell'occasione, a San Siro contro l'Inter con il quarto scudetto consecutivo già cucito sul petto, dal dischetto. Molto, molto più pesante il pallone trasformato nel gol dell'1-1 nonostante l'intervento di Sergio Rico abbia fatto trattenere il respiro per una frazione di secondo a tutti i tifosi bianconeri. Era più pesante per il valore specifico nella partita e nella corsa qualificazione. Era più pesante perché con quel rigore Marchisio stava dando un forte calcio alla sfortuna che gli ha negato l'Europeo e tenuto lontano dai campi di gioco per oltre sei mesi. Ma ora Marchisio c'è e sta bene, è tornato al suo posto ed ha già preso per mano la Juve tutta. Prendendosi la responsabilità di calciare il rigore fin qui più importante della stagione.
BONUCCI, SOLO GOL PESANTI - Ed è ancor più bello, più romantico, più giusto che sia stato poi Bonucci a segnare il gol del definitivo sorpasso, quella della qualificazione. Questa la giocata da copertina, nonostante la parola fine sancita poi da Mandzukic. Una perla di rara importanza, che ripropone Bonucci quale giocatore totale nonostante un avvio di stagione che non gli ha permesso per motivi altri di disputare una preparazione continua e serena. Un gol che fa il paio con la bordata che ha fulminato Reina e tutto il Napoli. Un gol che va a sugellare uno status da top player assoluto, difensore a suo modo unico sull'intero panorama internazionale, non a caso invidiato e corteggiato da tutta Europa. Un gol che va a premiare il patto d'amore e di fedeltà tra Bonucci e la Juve, insieme più forti dei 60 milioni del City ad esempio. Un gol che conferma quanto quel rinnovo da leader tecnico e carismatico sia necessario e giustificato. Anzi, giusto. Com'è semplicemente giusto che di Bonucci e Marchisio siano le firme su questo traguardo.
@NicolaBalice